Per dimostrare che l’Italia non è solo Roma, Firenze e Venezia, inizia dall’Italia centrale il viaggio attraverso gli itinerari meno conosciuti del ministro della cultura Francesco Rutelli. L’obiettivo è dimostrare che è l’Italia la meraviglia del mondo e convincere così chi si limita al solito “mordi e fuggi” tra le tre città d’arte italiane che l’Italia non è solo quella. Si parte da Fano, dove è stato appena inaugurato il restauro della settecentesca chiesa di San Domenico tornata all’antico splendore dopo un abbandono lungo 60 anni. Da Fano a Cagli, gioiello di impianto medievale, un pugno di strade fitto fitto di capolavori. Lo spunto qui è l’arte francescana, ma le meraviglie sono sparse ovunque. Ma non è finita qui. Il viaggio nell’Italia delle meraviglie prosegue a Spello, nelle Marche, dove scavando per costruire un parcheggio è stato trovato il mosaico di una grande villa romana appartenuta con tutta probabilità a un senatore dell’epoca costantiniana. Rutelli lancia l’idea di fare del sito un modello di fruizione. Ci vuole un sistema di protezione dei mosaici, spiega il ministro, ma anche una strategia di accoglienza che dia alla struttura un appeal nazionale. In serata Rutelli si sposta a Perugia, dove partecipa alla locale assemblea di Confindustria. Dall’Umbria, sottolinea il ministro, è partita l’idea del museo diffuso una intuizione intelligente, fa notare il ministro, che spinge anche a investire nelle strutture.