Ryanair è stata condannata a pagare 1.200 euro a un passeggero che aveva acquistato on line a 34 euro un volo risultato poi inesistente. Quello del 6 dicembre 2004, quando circa 100 passeggeri italiani si presenterano all’aeroporto di Charleroi per rientrare a Roma per poi scoprire, dopo ore di attesa, che quel volo in realtà è un volo fantasma. Il 4 febbraio 2008, dopo quattro anni di causa con il verdetto del giudice della quinta sezione civile, viene dichiarato l’inadempimento contrattuale della compagnia che viene condannata al risarcimento dei danni, morali e materiali, in favore di un singolo passeggero nella misura di 500 euro, oltre interessi, rivalutazione e spese legali. Dopo quasi un anno, con un debito lievitato a 1.200 euro, la compagnia, con la “minaccia” del pignoramento di un aereo a Ciampino, ha risarcito il primo dei 100 passeggeri andando a “rimborsare” 35 volte il prezzo del biglietto. Secondo il presidente Codacons, Carlo Rienzi, tale sentenza “rappresenta un utile precedente per tutti gli utenti del trasposto aereo. Numerosi, infatti, sono i casi di cittadini che acquistano su internet voli aerei, specie da compagnie low cost straniere, che poi risultano inesistenti o in partenza in orari totalmente diversi da quelli indicati al momento dell’acquisto”.