Sei regioni in zona gialla a Natale, altre 3 salve in extremis

Fermare la corsa del virus e mantenere il vantaggio accumulato in questi mesi, per impedire alla variante Omicron di diffondersi in Italia come sta avvenendo in altri paesi europei dove i casi sono schizzati oltre i 50mila al giorno. Con sei Regioni e 12 milioni di italiani che passeranno il Natale in zona gialla, e il nuovo record della quarta ondata con 26mila casi in un giorno, il governo rivendica la stretta sui viaggi e non esclude ulteriori misure se la situazione dovesse peggiorare, a partire dalla possibilità di introdurre l’obbligatorietà del tampone anche per i vaccinati che vogliono andare a vedere le partite in stadi e palazzetti, entrare in discoteca o assistere ad un concerto.

Intanto, da lunedì 20 dicembre passeranno in zona gialla Liguria, Marche, Veneto e provincia di Trento – salvo variazioni all’ultimo dovute però ad un aumento di posti nei reparti da parte delle Regioni e non ad un miglioramento dei dati – che si andranno ad aggiungere a Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano. Altre 3 regioni, Emilia Romagna, Lazio e Valle d’Aosta, invece, si ‘salvano’ poiché hanno ancora uno dei 3 parametri che rimane sotto la soglia critica. Ecco perché, è il ragionamento del governo, bisogna anticipare la diffusione di Omicron, continuando a spingere sulle vaccinazioni e valutando la possibilità di nuovi interventi restrittivi. Il primo è già scattato con l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che introduce l’obbligo del tampone anche per i vaccinati che dai paesi dell’Ue vengono in Italia e reintroduce la quarantena di 5 giorni per i non vaccinati. “In queste ore – dice Speranza – la nostra priorità non può che essere quella di continuare ad impegnarci per mettere in sicurezza il paese e per continuare a tenere un alto livello di sorveglianza, per evitare che i numeri del contagio e le ospedalizzazioni possano crescere in maniera troppo significativa”.

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