Sisma nell’Egeo è colpo al turismo di Grecia e Turchia

Il terremoto nell’Egeo rischia di svuotare alberghi e case vacanze per ben più di qualche ora. I tentativi di fuga da Kos, come da Bodrum, sono ancora in atto e, se per le cifre delle disdette è ancora presto, non sono pochi quelli che hanno già scelto di accorciare le loro vacanze per non rischiare di vivere altre notti di paura.

“Alle sei del mattino abbiamo deciso di rientrare a Smirne. I responsabili dell’hotel hanno capito e cancellato senza problemi la prenotazione. Ho sentito varie persone che hanno deciso di andarsene da Bodrum, ma anche da zone vicine come Marmaris”, ha raccontato Pietro Alba, presidente della Cciaa di Smirne, che si trovava in vacanza nella località turca colpita.
Per Grecia e Turchia, questo sisma in piena estate rischia di compromettere una stagione turistica ugualmente cruciale, seppur per motivi diversi. In queste settimane, per Atene si sta materializzando la migliore annata di sempre, dopo il record di 27,5 milioni di visitatori dello scorso anno. L’obiettivo è la soglia dei 30 milioni, con entrate in ulteriore crescita rispetto ai 13 miliardi di euro del 2016. Risorse che darebbero respiro a un Paese sempre piegato dall’austerità e costretto a cercare ancora una riduzione del debito con i creditori europei per ottenere il nuovi prestito di 1,6 miliardi del Fondo Monetario Internazionale.
In Grecia sperano quindi che non si fermi il fiume di turisti diretti nelle isole, preferite finora ad altre mete del Mediterraneo, affossate da timori di attentati e instabilità geopolitica. Una situazione che ha investito in pieno anche la Turchia. Negli ultimi mesi Ankara aveva cominciato a registrare una ripresa. Terminato l’annus horribilis 2016, in cui ha perso oltre 10 milioni di turisti rispetto al 2015, dall’inizio della primavera le cose sono pian piano migliorate, specie con il ritorno dei russi sulle sue coste. Ma i record del passato – con oltre 36 milioni di visitatori nel 2014 e nel 2015 – restano lontanissimi. E a dare l’ennesimo colpo, dopo la ‘linea dura’ annunciata da Berlino, potrebbe arrivare anche il crollo dei turisti tedeschi.

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