Spostamenti e sci i nodi del prossimo Dpcm. In Francia impianti sciistici restano chiusi

Le prossime due settimane saranno decisive per valutare l’andamento della curva del virus e decidere se si possono allentare alcune delle misure in atto o se è necessario rinnovare ulteriormente la stretta, almeno fino allo scadere del Dpcm previsto per il 5 marzo. Il prossimo lunedì 15 febbraio infatti cesserà il divieto di spostamento tra le Regioni e lo stop per gli impianti sciistici disposti con i provvedimenti di gennaio.

Le foto e i video girati in tutta Italia nel fine settimana, con migliaia di persone in giro per le strade delle città come se il Covid fosse soltanto un ricordo, nonostante la maggior parte delle Regioni fosse ancora in zona arancione, sono più di un campanello d’allarme che è suonato nelle stanze di chi deve valutare le misure da prendere per contenere la diffusione del virus. “L’errore che dobbiamo evitare – commenta il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia – è pensare che il Covid sia un ricordo e che non possa toccare noi. La velocità con cui circolano le varianti inglese e brasiliana non consentono di abbassare la guardia”.

Le prossime due settimane saranno dunque decisive e una prima indicazione potrebbe arrivare già tra mercoledì e venerdì, quando il Cts si riunirà per analizzare il nuovo protocollo sullo sci. Molto probabile, infatti, che gli esperti chiederanno alle Regioni ulteriori modifiche: in particolare, l’indicazione dovrebbe essere quella di non consentire l’apertura degli impianti nelle zone arancioni e di sollecitare misure idonee per la gestione dei flussi soprattutto per i comprensori più grandi, quelli che si estendono tra diverse regioni o province autonome, che nel protocollo non sono indicate.

Intanto gli impianti sciistici delle montagne francesi resteranno chiusi nel mese di febbraio eil governo francese ha fatto notare anche che “non c’è tendenza alla riapertura generale” negli altri paesi europei.

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