Stipendi bassi per chi lavora nel turismo: ecco perché

Il turismo va bene in Italia con flussi in crescita e occupazione in fase positiva, eppure i lavoratori del settore non incassano quanto dovrebbero. Si potrebbe sintetizzare così il report che Spring, società del gruppo Adecco, ha realizzato in collaborazione con l’Osservatorio JobPricing per verificare gli stipendi degli impiegati nel mondo di viaggi, ristoranti, alberghi.

Dalla rilevazione, come scrive Repubblica.it, emerge che la media di settore è infatti inferiore alla media nazionale, nonostante il peso specifico del turismo sia di tutto rispetto. Il comparto vale infatti il 13% del Pil italiano. Tra diretti e indiretti, i viaggi danno da lavorare a 3,39 milioni di persone in Italia in crescita dell’1,4% nell’ultimo anno. Il turismo in senso stretto copre una fetta pari al 6,5% dell’occupazione nazionale. Eppure le retribuzioni annue lorde (RAL) medie sono di poco superiori ai 27.100 euro, mentre la media nazionale arriva a quota 29.278 euro: circa 2.200 euro sopra.

Una delle prime ragioni di questo distacco è nella composizione degli occupati. Se infatti i dipendenti del settore privato inquadrabili come “dirigenti” e “quadri” sono il 5,7% dei lavoratori nella media nazionale, nel turismo si fermano al 3,5%. La maggior parte di questi ultimi sono nella fascia degli “impiegati”. In ogni caso, in tutti gli inquadramenti le retribuzioni del settore turistico risultano inferiori a quelle nazionali: se un quadro medio guadagna 54.136 euro, un quadro turistico si ferma a 50.939. Tra gli impiegati, il salto proporzionale è ancora maggiore: si scende dai 30.770 euro nazionali ai 27.956 del comparto, -9,1%.

Se si guarda all’andamento, per i dipendenti del settore è possibile immaginare un futuro migliore. Se il trend medio nazionale è lievemente calato (-0,3%), dice il rapporto, le retribuzioni del turismo nell’ultimo anno hanno registrato una crescita dell’1,7% e la dinamica è migliorativa nel quinquennio sia per quadri che per impiegati.

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