"I segnali da Bruxelles non sono positivi, se arriva la bocciatura, pazienza. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Peccato per Tirrenia perché era un'ottima opportunità per riportarla alla società di una volta". Così Ettore Morace, amministratore delegato di Cin (Compagnia italiana di navigazione), la cordata costituita da Marinvest, Grimaldi e Onorato per acquisire il controllo di un ramo del gruppo Tirrenia, commenta gli ultimi sviluppi dell'indagine aperta dall'Ue.
"La pronuncia è attesa per il 4 giugno perché si è passati alla fase 2, che prevede 90 giorni per rispondere in modo definitivo, la pratica è complessa" spiega Morace. "Il feeling non è positivo – ribadisce – Peccato, avremmo risolto in maniera bellissima la questione della continuità territoriale in Sardegna e Sicilia. Il piano industriale era importante – sottolinea usando il verbo al passato – e avrebbe rivalutato la storica di navigazione. E' un anno e mezzo che lavoriamo su questa cosa, è un'operazione nata con tanta serietà e grande entusiasmo da parte di tre società il cui unico intento era mettere a posto una società storica come Tirrenia".
Lo scorso 18 gennaio la Commissione Ue ha aperto un'indagine approfondita sulla prevista acquisizione del controllo congiunto di un ramo del gruppo Tirrenia da parte di Cin. In base all'indagine preliminare Bruxelles ha espresso "serie preoccupazioni" sulla conformità dell'operazione alle norme in materia di concorrenza, in particolare perché le parti detengono insieme quote di mercato molto elevate – se non una vera e propria posizione di monopolio – su numerose rotte italiane. In particolare, la Commissione cita "alcune rotte da e verso la Sardegna". La decisione di procedere a un esame approfondito, prosegue la nota, "non pregiudica l'esito finale dell'indagine".