Anche per il turismo religioso in Italia si chiude un 2017 da record. Da Bolzano a Lecce, da Cuneo a Trapani sono tantissimi i viaggiatori che hanno scelto di soggiornare in abbazie, conventi ed eremi ma anche istituti e case religiose, foresterie e case parrocchiali. Il portale www.ospitalitareligiosa.it ha elaborato i dati delle richieste transitate sul sito e giunte a 1.500 strutture, sia laiche che religiose, specializzate nell’accoglienza di famiglie e gruppi di ispirazione cristiana: si tratta di 37.000 richieste per oltre 700.000 posti letto e più di 2 milioni di pernottamenti.
Se in numeri assoluti la provincia di Roma rappresenta da sempre la meta principale, la capitale non detiene più il primato nel rapporto tra l’offerta e le richieste da parte degli utenti. Il desiderio di luoghi dove ritrovarsi nella spiritualità o fermarsi semplicemente a riflettere, rende più ambite le strutture della provincia di Bolzano, seguita in ordine da Trento, Firenze, Brescia, Livorno, La Spezia, Torino, Roma (appena ottava), Belluno e Aosta.
“Un dato che in questi ultimi anni – spiega Fabio Rocchi, presidente dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana – segue la logica della domanda di un turismo esperienziale 2.0, sempre più emergente rispetto al mero pellegrinaggio nei luoghi classici della cristianità. Ma non è finita qui, perché in Italia si sta ampliando anche la fase 3.0, con la riscoperta e il fiorire di cammini e itinerari della fede, in controtendenza rispetto ad una vita sempre più nevrotica e iperconnessa”.