Governo e operatori turistici insieme contro il turismo sessuale a scapito dei minori. Questo l’obiettivo principale della campagna presentata a Palazzo Chigi dal sottosegretario con delega al Turismo Michela Brambilla. In pratica ogni azienda, struttura alberghiera, tour operator, società del trasporto aereo potrà adottare una certificazione di turismo responsabile (Ctr) come "presidio, presa di coscienza e scelta etica", impegnandosi nel contempo contro lo sfruttamento sessuale minorile in ambito turistico. Coinvolti nell’iniziativa le principali associazioni di tour operator italiani. Per il sottosegretario "è arrivato il momento che le aziende diffondano con maggiore chiarezza, in modo che anche i turisti ne siano consapevoli, le norme di legge varate appositamente nel 1998 e che fino ad ora sono rimaste largamente disattese". E a riprova di ciò Brambilla ha citato i dati Ecpat. "Le stime ufficiali – ha sottolineato – dicono che sono circa due milioni e mezzo i minori sottoposti allo sfruttamento sessuale a fini commerciali nel mondo e circa 80 mila gli italiani coinvolti nel turismo sessuale". Quindi Brambilla ha delineato le tipologie di fruitore: per il 37% ha un’età tra i 31 e i 40 anni, per il 24% tra i 18 e i 30 e per il 20% tra i 50 e i 60 anni. Il 50% ha un reddito medio-alto e per il 65% è un turista occasionale, per il 30% un turista abituale e per il 5% un pedofilo. Le vittime sono invece comprese per il 60% in una fascia di età tra i 13 e i 17 anni, per il 30% dai 7 ai 12 e per il 10% da 0 a 10 anni. Infine, il sottosegretario ha ricordato la normativa italiana secondo cui iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile sono punite con la reclusione da 6 a 12 anni.