Uberpop è car pooling: la sentenza del giudice di Genova

Uberpop è car pooling non servizio taxi. Con questa motivazione, il giudice di pace di Genova ha restituito a un autista di Uberpop la patente. Soddisfatta la general manager italiana di Uber, Benedetta Erese Lucini: “questa sentenza conferma che il servizio offerto da Uber non è in alcuna maniera relativo a un servizio taxi abusivo”, perché “se il servizio di taxi è un trasporto pubblico e come tale obbligatorio, caratterizzato da tassametro, partenza da piazzole riservate e utenza indifferenziata, Uber è cosa del tutto diversa”.  

Secondo il giudice infatti Uber è “condivisione volontaria della propria auto per esigenze di mobilità privata all’interno di un social network”. Permane, comunque, scrive Lucini “la necessità di provvedere a una nuova e organica normativa del settore del trasporto e della mobilità che tenga conto delle nuove tecnologie che di fatto lo hanno già rivoluzionato a vantaggio della collettività e per una maggiore vivibilità delle nostre città”.

Lucini, tra l’altro, da qualche mese vive sotto scorta: Da quando lavora come general manager di Uber non fa che sentire la pressione, a volte violenta, della lobby dei tassisti. Ma in un’intervista alla Stampa e al Secolo XIX si dice non preoccupata: “ho tanti amici, una famiglia e un’azienda che mi proteggono – ma tristemente colpita: se ovunque Uber è stata osteggiata e attaccata, è solo in Italia che gli attacchi al servizio si sono trasformati in una campagna denigratoria e di minacce nei confronti di una persona”.  

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