Reintrodurre i controlli alle frontiere, rinunciando alla libera circolazione garantita dal trattato di Schengen provocherebbe seri danni anche al turismo. In base ai primi calcoli l’industria del turismo perderebbe tra 10 e 20 miliardi di euro, cioè lo 0,07% e lo 0,14% del pil dell’Unione. Anche la vita per i semplici viaggiatori cambierebbe in peggio, con code e attese prima di passare il confine che li costringerebbero a rivedere completamente i tempi di viaggio. E anche i costi, perché secondo le stime i loro spostamenti costerebbero 2,6 miliardi di euro all’anno in più.
Inoltre ci sarebbero anche costi immediati molto elevati: tra 5 e 18 miliardi di euro solo per rimettere in piedi il sistema di verifiche ai confini, secondo le stime della Commissione europea. I costi extra immediati, spiega Bruxelles, sarebbero circa 7,1 miliardi di euro all’anno, a carico dei Governi, che dovrebbero sborsare 1,1 miliardi solo per il ripristino delle procedure di controllo passaporti.