La proposta di raccomandazione della Commissione europea sulla riapertura dell’Unione ai viaggi turistici dai Paesi terzi arriverà al vaglio dei ministri dei 27 già al consiglio Affari generali di martedì 11 maggio. Da una prima discussione alla riunione degli ambasciatori, sono emerse perplessità su alcuni aspetti dell’iniziativa, secondo quanto si apprende da varie fonti diplomatiche europee. Tra le questioni che restano da approfondire, il proposito di allentare la soglia che definisce la buona situazione epidemiologica di un Paese, con l’innalzamento dell’incidenza dei casi Covid da 25 a 100, in 14 giorni, su 100mila abitanti, che alcuni Paesi definiscono troppo generosa, preferendo ad esempio fermare l’asticella a 50. Dibattito si prevede anche sui vaccini da riconoscere. C’è chi vorrebbe solo quelli autorizzati dall’Ema, chi vorrebbe estendere a quelli riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità, e chi vorrebbe includere anche il russo Sputnik e il cinese Sinovac. Un altro punto di discussione riguarda la validità dei certificati che attestano le immunizzazioni ovvero la garanzia che si tratti di documenti autentici. Inoltre viene sostenuta la necessità di sincronizzare la riapertura al mercato mondiale dopo il via libera ai pass digitali europei. Consenso generale riscuote invece il freno d’emergenza per correre ai ripari nel caso dell’individuazione di varianti in un Paese terzo di provenienza.