Nuova lettera di messa in mora da parte della Commissione Ue all'Italia per il sistema sulle concessioni marittime che prevede il loro rinnovo automatico ogni sei anni. Il contenzioso, che sembrava risolto a fine 2009 con l'impegno preso da Roma per modificare via decreto le disposizioni contestate da Bruxelles al codice di navigazione, è ritornato in alto mare con la lettera con la quale l'Italia ha notificato alla Commissione la legge di conversione del decreto. Nel mirino della Commissione ci sono le norme che prevedono che le concessioni per gli stabilimenti balneari, la cui durata è definita in sei anni, alla loro scadenza "si rinnovano automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza". Per Bruxelles, il rinnovo automatico di sei anni in sei anni delle concessioni è contrario alle regole del mercato unico europeo che impongono agli stati membri di rispettare le regole della concorrenza e della libertà di stabilimento delle attività imprenditoriali. L'Italia ha ora due mesi di tempo per replicare alle osservazioni. Nel caso la risposta italiana non accogliesse il richiamo di Bruxelles, la procedura farebbe un nuovo passo in avanti verso il parere motivato, che rappresenta l'anticamera di un caso davanti alla Corte di giustizia della Ue.