Ue trova l’intesa sui passaporti vaccinali: vanno fatti entro tre mesi

Al summit europeo i 26 si trovano tutti d’accordo: bisogna accelerare sui vaccini penalizzando le Big Pharma inadempienti sulle forniture. E, con l’apertura di Angela Merkel, trovano un primo accordo per il via libera ai passaporti vaccinali, quei certificati che potranno consentire a chi ha ricevuto le dosi di muoversi e viaggiare. Vanno fatti entro tre mesi, è stato l’impegno politico.

L’obiettivo del passaporto è scongiurare “misure unilaterali”, come quelle ventilate dal cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, e dal greco Kyriakos Mitsotakis. Ora serviranno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema interoperabile europeo, la base necessaria per un pass per tornare a viaggiare, e dare una boccata di ossigeno alle economie che vivono di turismo. Paesi del sud in testa.

Intanto i leader Ue hanno trovato un accordo sull’utilizzo di “una serie di dati minimi” nel passaporto “che potrebbero essere utili per dare informazioni sulla presunta immunità” dei cittadini, ha spiegato Ursula von der Leyen. Le informazioni confidenziali, che riguardano la vaccinazione, la negatività a un test e l’eventuale sviluppo di anticorpi, devono essere “pertinenti a livello transfrontaliero”, ha aggiunto. La presidente della Commissione Ue ha insistito sull’importanza di “sviluppare un approccio europeo” al sistema dei passaporti vaccinali, sottolineando che “il dibattito dovrà tenere conto del rischio di discriminazioni” e, al contempo, del fatto che “per molti Paesi Ue il turismo è estremamente importante dal punto di vista economico e sociale”.

“Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino” e che sia “compatibile” nei diversi paesi europei, ha comemntato Angela Merkel, dopo il consiglio europeo informale sul Covid, incontrando la stampa a Berlino. “Ci aspettiamo che siano pronti per l’estate”, ha anche spiegato. Ma non succederà che non si possa viaggiare senza, ha aggiunto, “una decisione politica a riguardo non è stata presa”, ha sottolineato, ricordando che i bambini non possono vaccinarsi ancora contro il covid.

Poco prima del consiglio Ue, l’alleanza del Manifesto europeo del turismo, un gruppo di oltre 60 organizzazioni turistiche pubbliche e private, aveva rivolto un appello ai leader europei: ripristinare la libera circolazione delle persone nell’Ue in vista dell’estate, allentare le restrizioni ai viaggi basandosi su valutazioni costantemente aggiornate del rischio contagio, e rafforzare il coordinamento tra gli Stati membri. Tra le raccomandazioni per rilanciare viaggi e turismo in tempo l’estate, le associazioni hanno anche chiesto la creazione di un’apposita task force guidata dalla Commissione Ue per il ripristino graduale della libera circolazione. E “un migliore ed efficace coordinamento europeo” per facilitare la ripresa del turismo, la convalida dei test rapidi, un quadro armonizzato per tamponi e test e l’introduzione di passaporti sanitari elettronici interoperabili che consentano una verifica rapida tra uno Stato e l’altro dello stato di vaccinazione o dei test dei viaggiatori.

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