Un nuovo turismo dal legame con le industrie creative e culturali

Messi insieme, turismo e industrie creative hanno un potenziale significativo per la crescita economica di un’area o di un Paese: nel mondo, il mercato di beni e servizi “creativi” è cresciuto dell’8,8% annualmente, dal 2002 al 2011, contribuendo in media in Europa del 4,5% al Pil e del 3,8% ai livelli occupazionali. In Italia, le industrie culturali e creative rappresentano il 5,8% del Pil e il 5,7% della forza lavoro.

Nuove forme di turismo basate sulla cultura “intangibile” e sulla creatività contemporanea si stanno imponendo, come ha affermato l’analista Alain Dupeyras, responsabile dell’Unità Turismo dell’Ocse e a capo dell’attività della Commissione Turismo, nel corso del suo intervento al Future Festival, al Teatro San Carlo di Napoli.

Secondo Dupeyras, infatti, “le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nello sviluppare un turismo creativo, sostenendo le Pmi nella formazione di reti e cluster. Il settore privato sta infatti trainando la crescita di contenuti interessanti e attrattivi per i turisti e le organizzazioni dei turismo hanno la necessità di essere coinvolte in questo processo. Inoltre, i consumatori – ha evidenziato l’esperto Ocse – stanno sviluppando attivamente esperienze creative e contenuti propri all’esperienza turistica, grazie anche alle nuove tecnologie e ai media digitali, che aiutano a formare e consegnare contenuto creativo ed esperienze di turismo”

Dupeyras ha anche rimarcato l’importanza di “dare ‘brand’ a luoghi ed esperienze, perché ciò può connettere al meglio attività creative alle destinazioni, aiutando ad ancorare fermamente la creatività a luoghi specifici”.

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