Unwto: ad aprile -97% arrivi internazionali, ma la ripresa è iniziata

Dopo mesi di profonda crisi, il barometro mondiale del turismo dell’Unwto comincia a registrare dei piccoli segnali di ripresa in alcune aree, in particolare nell’emisfero settentrionale. Allo stesso tempo, restano in vigore restrizioni sui viaggi nella maggior parte delle destinazioni globali e il turismo rimane uno dei settori più danneggiati dalla pandemia.

Gli arrivi di turisti internazionali, infatti, hanno subito un calo del 44% nei primi quattro mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con un drammatico picco del -97% nel mese di aprile a causa delle restrizioni di viaggio nel 100% di tutte le destinazioni in tutto il mondo. Questo secondo i calcoli dell’Unwto si traduce in una perdita di 180 milioni di arrivi internazionali rispetto allo stesso periodo del 2019 e di 195 miliardi di dollari di entrate turistiche.

L’impatto maggiore si è avuto in Asia e Pacifico, le prime aree a subire l’impatto della pandemia, con un calo del 51% negli arrivi tra gennaio e aprile 2020. L’Europa ha registrato la seconda perdita più forte con il 44% in meno di arrivi, seguita da Medio Oriente (-40%), Americhe (-36%) e Africa (-35%).

Il turismo comunque sta mostrando segni positivi di un graduale ma ancora cauto cambiamento nella tendenza per l’imminente picco dell’estate nell’emisfero settentrionale. Ciò si riflette nella graduale revoca delle restrizioni di viaggio in diversi paesi del mondo e nella ripresa di alcuni voli internazionali. Tuttavia, il recupero dovrebbe essere lento e graduale. Gli scenari dell’Unwto indicano un calo tra il 58% e il 78% degli arrivi di turisti internazionali in base alle date previste per la graduale revoca delle restrizioni di viaggio (luglio, settembre o dicembre). L’evoluzione della pandemia (si deve considerare che i contagi continuano ad aumentare nelle Americhe), la fiducia dei consumatori e le condizioni economiche avranno un impatto sul riavvio del settore.

 

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