La stretta sugli ingressi negli Stati Uniti potrebbe ben presto riguardare anche gli europei, compresi quelli che arrivano negli Usa per turismo o per brevi soggiorni di lavoro. Una mossa motivata dall’amministrazione Trump con l’allerta terrorismo e con la necessità di difendere la sicurezza nazionale. Nel mirino ci sarebbero in particolare Francia e Germania. Ma il giro di vite potrebbe riguardare molti o tutti i 38 Paesi ‘amici’, ovvero quelli i cui cittadini possono entrare in America senza visto ma solamente attraverso il programma ‘Visa Waiver’. Dunque anche l’Italia e stati come il Belgio e il Regno Unito, considerati ad elevato rischio per la presenza di cellule terroristiche.
Le misure a cui si sta lavorando a Washington – riportano Wall Street Journal e Bloomberg – sono senza precedenti, e prevedono controlli severissimi anche su telefonini, tablet, email, social media, travel history, conti bancari. Si starebbe valutando anche l’ipotesi di reintrodurre i cosiddetti ‘ideological test’, domande mirate a individuare le opinione politiche di chi vuole entrare negli Usa, come avveniva ai tempi della lotta ai movimenti anarchici e al comunismo.
“Controlli straordinari”, quindi, a cui potrebbero essere sottoposti viaggiatori che finora negli scali internazionali americani erano soggetti a verifiche di routine molto piu’ ‘blande’ rispetto a chi arriva da altre aree del mondo. E che adesso potrebbero vedersi costretti a consegnare agli agenti della Us Customs and Borders Protection i propri smartphone o a rivelare le password per accedere al proprio account Facebook.