Vacanze in montagna? ok se c’è centro benessere

Secondo Osservatorio Montagna pochi clienti se manca beauty farm

Senza il centro benessere la settimana bianca in hotel non è la stessa. A sostenerlo è l’ultimo rapporto dell’Osservatorio turistico della Montagna che ha studiato e previsto come sarà la congiuntura invernale 2007-2008. Per i ricercatori dell’Osservatorio, però, la gran parte degli albergatori non ha ancora imparato ad ottimizzare questo servizio: pasticciano, sperimentano, non riescono a superare il visibile incremento dei costi e spesso compiono errori: fanno pagare un ticket per entrare nei centri, costringono i clienti ad acquistare pacchetti benessere e percorsi di bellezza, impongono periodi brevi di permanenza in acqua, stabiliscono orari ‘da collegio’ per risparmiare sul servizio e sul costo del personale. Invece, secondo gli esperti del settore, offrire un centro benessere significa garantire all’ospite accesso gratuito al centro, accappatoi, cuffia, ciabattine, teli spugna, acqua minerale ecc: in sostanza l’ideale di un centro benessere di un albergo in quota è un servizio per gli ospiti alloggiati, non un servizio a pagamento.
Secondo il rapporto il ‘pianeta neve’  ha un fatturato diretto di 4.1 miliardi di euro e un giro d’affari complessivo di 12.5 miliardi. Gli sciatori sono poco più di due milioni e gli snowboarder 450 mila. Complessivamente, i turisti che frequentano la montagna d’inverno sono 6 milioni. Le interviste ad un gruppo di oltre 680 operatori del settore ricettivo in montagna prevede, nel 70% dei casi, una stagione stabile. Ottimista è il 18,6% che prevede una crescita rispetto allo scorso anno. In particolare gli operatori sembrano preoccupati per il periodo successivo al 6 gennaio, ma probabilmente non avevano previsto le abbondanti nevicate di questi giorni.
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