Vigneti Piemonte 50esimo sito Unesco in Italia

Ce l'hanno fatta. Per la prima volta un territorio legato alla cultura del vino è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell'Unesco. La candidatura dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte infatti è stata accolta dal comitato permanente del Patrimonio Materiale dell'Unesco riunito a Doha, in Qatar. Neppure le rinomate colline francesi dove si producono lo Champagne od il Bordeaux ci sono ancora arrivate.
Il Piemonte è arrivata al traguardo con una candidatura nata dieci anni fa, a Canelli, nelle cantine che sono chiamate le 'cattedrali sotterranee', decollata nel 2008 con il protocollo d'intesa firmato da Regione, Province di Alessandria, Asti e Cuneo e dal ministero dei Beni Culturali. Strada facendo si è poi aggiunto il ministero delle Politiche Agricole. 
 Dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte fanno parte tre aree nelle Langhe, due nell'Alto Monferrato, un'altra, infine, nel Basso Monferrato. Sono le colline dove i doni della natura ed il sapiente lavoro di generazioni e generazioni di uomini, ogni anno portano a staccare dalle vigne i grappoli d'uva che poi diventeranno Barolo, Barbaresco, Asti spumante, noti in tutto il mondo, ma anche altri vini molto amati. E dove la terra è generosa dei tartufi più pregiati.
Sono sei i territori d'eccellenza entrati nell'Heritage List dell'Unesco: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza ed il Barbera, Canelli e l'Asti spumante, il Monferrato degli Infernotti. Un'area in tre province, che copre un'estensione di 10.789 ettari in 29 Comuni. 
Compiacimento è stato espresso dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, secondo cui "questo riconoscimento è motivo di speciale orgoglio per il Mibact, data l'estrema selettività con cui da qualche anno l'Unesco valuta le proposte per nuovi siti. Ma è anche un riconoscimento ancora più prezioso per l'Italia – ha aggiunto – che conta adesso 50 siti patrimonio dell'umanità sul proprio territorio. Un tesoro su cui dobbiamo concentrare la nostra massima attenzione di governo".
Secondo il presidente nazionale della Coldiretti, il piemontese Roberto Moncalvo, si tratta di "un successo per il Piemonte e per l'Italia intera alla vigilia del semestre di presidenza dell'Unione e dell'Expo che potrà contribuire alla ripresa di un  Paese in cui – sottolinea Moncalvo – turismo, cultura e alimentazione rappresentano le leve strategiche determinanti per uscire dalla crisi. Si consolida il primato mondiale dell'Italia nel turismo enogastronomico che da solo vale 5 miliardi ed è in continua crescita. Le ricadute positive del riconoscimento potrebbero portare tra l'altro ad una crescita del turismo intorno al 30% nei primi cinque anni sulla base degli effetti sui siti promossi in passato".  

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