Un esborso di 600 euro per volare in Sicilia o Sardegna se arriva la tassa Ue sui carburanti degli aerei. I consumatori lanciano l’allarme dopo un rapporto delle compagnie aeree che hanno stimato un rincaro dei biglietti aerei fino al 68%. Secondo uno studio redatto dalla società di consulenza Steer e commissionato dalle associazioni di settore Airlines for Europe (A4E) e European regions airline association (Era), l’introduzione nell’Unione europea della tassa sul carburante per l’aviazione civile comporterà biglietti aerei più cari e meno turisti con un impatto sull’economia italiana stimato in una riduzione del Pil di 4,1 miliardi di euro nel 2033, di cui 640 milioni nel solo Lazio, e una perdita di posti di lavoro pari a 39,200 in tutto il Paese.
“Lo studio condotto dai vettori aerei calcola aumenti delle tariffe aeree fino al 68%, se si considera l’impennata dei prezzi dei biglietti aerei che si registra puntualmente in Italia su alcune rotte nazionali in occasione delle festività, un volo di sola andata per le isole rischierebbe di costare un minimo di 600 euro in determinati periodi dell’anno”, spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.
Più nel dettaglio la nuova tassa porterebbe a una “riduzione del 6,1% nella domanda di passeggeri e ad un calo di 5,4 miliardi di euro della spesa turistica”, si legge nel rapporto delle compagnie.
“L’Italia è una delle destinazioni turistiche più popolari per gli europei. Il nostro rapporto dimostra che una tassa sul cherosene metterà tutto ciò in discussione e incoraggerà gli europei a cercare destinazioni al di fuori dell’Europa”, ha detto il direttore generale di A4E, Ourania Georgoutsakou. “L’aviazione vuole fare la sua parte per aiutare l’Europa a realizzare le sue aspirazioni ecologiche, ma misure come questa non faranno nulla per accelerare la decarbonizzazione del settore”, ha sottolineato il manager.
“L’aviazione svolge un ruolo cruciale nel fornire una connettività regionale vitale che permette sviluppo economico e sociale, particolarmente in una regione come il Lazio la cui economia dipende dal turismo”, ha aggiunto il direttore generale dell’Era, Montserrat Barriga. “È necessario un approccio collaborativo tra l’industria e i decisori politici per trovare soluzioni adatte a beneficiare dell’ambiente, dell’industria, dei consumatori e delle regioni”, ha spiegato il dg dell’Era.