È atterrato ieri sera alle 19.12 all’aeroporto di Orio al Serio il volo charter da Amristar, città del Punjab, a nord dell’India. Immediate per i 146 passeggeri le procedure decise dalla Prefettura insieme ad Ats e Regione Lombardia per isolarli, sottoporli a un tampone antigenico in aeroporto e trasportarli nei Covid hotel, dove resteranno in quarantena per i prossimi 10 giorni come previsto dalle Ordinanze del Ministero della Salute del 25, 28 e 29 aprile scorsi relative alle misure per la gestione del contenimento dell’epidemia per soggetti che hanno soggiornato in India (oltre che Bangladesh e Sri Lanka). L’aereo della compagnia HiFly, che ha volato per conto del vettore indiano Spice Jet e di alcuni tour operator, è l’ultimo previsto in arrivo all’aeroporto di Orio al Serio per tutto il mese di maggio. Tutti i viaggiatori sono residenti in Italia e hanno già dovuto presentare, alla partenza, una certificazione di test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 72 ore precedenti.
Intanto, il terminal 2A dell’aeroporto parigino Roissy-Charles-de-Gaulle, chiuso dalla scorsa estate per il coronavirus, è stato allestito per accogliere diverse decine di indiani in transito illegale sul territorio francese alleggerendo così il numero di persone trattenute nelle normali zone di attesa dell’aeroporto. “Abbiamo messo a disposizione dei letti da campo in un terminal chiuso dall’estate scorsa e permesso un accesso ai sanitari. Vi si trovano attualmente tra le 80 e le 90 persone in transito, con problemi amministrativi legati al visto”, indica il gruppo Aéroports de Paris citato dalla France Presse. Il numero di stranieri trattenuti nelle zone di attesa principale è dunque sceso a “35”, precisano le fonti aeroportuali. Tutti gli stranieri sistemati nel terminal chiuso sono di nazionalità indiana, in gran parte uomini. Hanno tutti rifiutato di fare dei test anti-Covid “ma alcuni sono arrivati con Pcr negativi e sono lì da 17 giorni”, precisano le fonti. Molti di loro erano in transito da Mosca a Città del Messico, con la speranza di emigrare in Nordamerica, ma non dispongono del visto necessario e quindi devono essere rimandati verso Mosca. Temendo la formazione di un focolaio di contagio da Covid-19, la Croce Rossa e l’Anafé (Associazione nazionale di Assistenza degli Stranieri alle Frontiere) avevano deciso a fine giugno di ritirare i loro dipendenti dalla più grande zona di attesa aeroportuale di Francia, dove sono trattenuti gli stranieri non autorizzati ad entrare nel territorio francese. Venerdì scorso, dinanzi all’allarme suscitato dalla variante indiana del virus, le autorità transalpine hanno dunque deciso di allestire questa nuova zona di attesa nel terminal inutilizzato ormai da quasi un anno.