Sempre più spesso i voli aerei arrivano in orario. Merito delle compagnie che negli ultimi tempi hanno adottato un trucchetto: in pratica allungano intenzionalmente e più del necessario i tempi di percorrenza dichiarati, in modo che anche in caso di intoppi i voli arrivino senza ritardo. Come scrive ilpost.it, “lo ‘schedule padding’, in inglese dà ai passeggeri l’illusione che il loro volo sia puntuale anche se in realtà è durato più di quanto avvenisse in passato. Il tempo di volo in sé non è cambiato ma è aumentato il tempo di quello che in gergo tecnico si chiama “rullaggio”, cioè quello che l’aereo passa sulla pista in attesa di avere l’autorizzazione a decollare o di dirigersi a un gate”.
Il quotidiano spiega che un articolo del New York Times ha raccontato quali sono i motivi che hanno portato a un tale aumento dei tempi di rullaggio e, di conseguenza, del tempo che i passeggeri trascorrono seduti fermi sulla pista. Le cause vanno rintracciate innanzitutto nella crescita del numero di persone che utilizzano gli aerei, che ha avuto come effetto un aumento del numero generale dei voli. Il risultato è che c’è sempre più traffico sulle piste degli aeroporti, e gli aerei devono attendere più tempo rispetto a una decina di anni fa prima di poter decollare o dirigersi al proprio gate. Oltre al traffico bisogna prendere in considerazione anche altri fattori che possono causare ritardi, come l’orario del volo, il periodo dell’anno o le condizioni meteorologiche.