Da Roma a Rimini: le località turistiche dove il gelato costa di più

Il gelato occupa un posto speciale nella cultura italiana, rappresentando non solo un delizioso dessert, ma anche una parte fondamentale della tradizione e dello stile di vita del paese. Durante le vacanze estive, il gelato è un piacere irrinunciabile. Per fornire informazioni utili a chi sta pianificando un viaggio, la piattaforma Preply ha analizzato e pubblicato gli attuali prezzi al dettaglio di una pallina di gelato in 40 popolari destinazioni turistiche. Dall’Algarve al Lago di Garda, dalla Sicilia a Cipro, il confronto dettagliato dei prezzi rivela in quali località turistiche è possibile gustare un gelato a un prezzo vantaggioso.

Gelato in Italia: ecco dove costa meno

  • Il gelato più economico d’Italia si può mangiare sul Lago di Garda, dove una pallina costa solo 2,14 euro.

  • Una porzione di gelato a Roma può arrivare a costare fino a 3,62 euro. È il prezzo più alto in Italia.

  • Nella rinomata località balneare di Rimini, situata lungo l’Adriatico, il prezzo attuale del gelato è di 3,00 euro. Tuttavia, è possibile gustare un ottimo gelato a meno di 3 euro in Sicilia (a 2,52 euro), in Puglia (a 2,60 euro) e in Sardegna (a 2,66 euro).

Gelato in Europa: in media, una pallina di gelato costa 2,39 euro.

  • Le gelaterie lungo la costa mediterranea turca sono le sole in Europa a offrire una porzione di gelato a meno di un euro: qui una pallina di gelato costa solo 50 centesimi.

  • In Norvegia, mangiare gelato diventa un lusso: con un prezzo di 5,41 euro a porzione, la Norvegia è il paese più caro per una pallina di gelato.

  • In Corsica, una pallina di gelato costa circa 2,88 euro, risultando più costosa rispetto alla media europea. Tuttavia, il gelato in Corsica è tra i più convenienti in Francia, dove una porzione ha un prezzo medio di 3,50 euro.

Per calcolare il prezzo di vendita di una pallina di gelato, entrano in gioco diversi fattori: innanzitutto, ci sono i costi delle materie prime, come gli ingredienti per il gelato ma anche quelli dei coni o delle coppette. A questi si aggiungono i costi del personale e altre spese operative come l’affitto della gelateria, il marketing e le perdite dovute alla merce invenduta. Naturalmente anche il ristoratore vuole sua parte: il prezzo di vendita non solo contiene un margine di guadagno per il venditore, ma anche l’IVA.

editore:

This website uses cookies.