Ecco il ‘viaggiatiore curioso’, amante dei viaggi a 360°

L’esperienza del viaggio è un momento fondamentale nella vita del ‘viaggiatore curioso’, ovvero una persona benestante, che privilegia l’esplorazione e la scoperta e che investe su cultura, esperienze culinarie e contatti con le persone del luogo. Questo tipo di viaggiatore è restio ai trend di massa e non bada a spese quando si tratta di creare ricordi unici. É quanto emerge dallo studio condotto da The Leading Hotels of the World.

“Negli ultimi anni è andata a delinearsi una nuova categoria di ospiti benestanti, che Leading Hotels ha battezzato come ‘viaggiatori curiosi’. Obiettivo della ricerca è stato conoscere e comprendere la filosofia ma anche i comportamenti di questo specifico segmento di mercato – spiega Ted Teng, presidente e ceo di The Leading Hotels of the World – Il nostro studio ha permesso di individuare un ospite con peculiarità ben precise: un viaggiatore attratto dalla scoperta di nuove culture, che evita ciò che già conosce e ama profondamente l’avventura. Leading Hotels è alla ricerca di nuove destinazioni dove arte, cultura, storia e filosofia culinaria si fondono elegantemente, per offrire a questi viaggiatori una nuova meta da esplorare”.

Il ‘viaggiatore curioso’ compie almeno 8 viaggi all’anno, sebbene gli americani costituiscano il segmento di mercato meno produttivo in questi termini, rappresentano, al contempo, la categoria più originale e incline alla ricerca di  mete nuove.

Il 79% ritiene che viaggiare costituisca una parte essenziale della propria vita; il 78% dimostra interesse per la scoperta di destinazioni remote; il 30% intende viaggiare di più nel 2016 mentre il 12% desidera ridurre quest’attività; il 54% ricerca esperienze uniche e avventurose; solo il 32% apprezza località alla moda; è disposto a investire il 7% in più rispetto al 2015 (419 dollari per notte rispetto ai precedenti 390 dollari). 

Il ‘viaggiatore curioso’ ha una percezione chiara delle proprie esigenze, si fida principalmente della propria opinione, a discapito di quella altrui. 

Il 46% si considera un trendsetter all’interno della propria sfera sociale; il 60% si ritiene la persona responsabile per l’organizzazione di un viaggio; l’81% effettua ricerche sul web per realizzare le esperienze che vorrebbe fare.

Il ‘viaggiatore curioso’ vuole vivere un’esperienza culturale a trecentosessanta gradi. Il 68% ritiene importante fare un’esperienza a tutto tondo, tuffandosi letteralmente nella cultura locale. Le esperienze preferite sono: visite a siti di rilevanza storico – architettonica: 91%; esperienze culinarie: 89%; possibilità di familiarizzare con le persone del luogo: 78%.

Oltre la metà degli intervistati (60%) vorrebbe conoscere la meta del proprio viaggio attraverso le esperienze e gli occhi di una persona del luogo.

Il ‘viaggiatore curioso’ ama l’avventura: l’81% ritiene importante creare ricordi unici durante un viaggio; spesso predilige mete oltreoceano.

Il ‘viaggiatore curioso’ sa dove vuole andare, sa quello che vuole e quando lo trova, difficilmente, cambia rotta. Quando si tratta di destinazioni internazionali, le mete più richieste sono Nord America ed Europa.

Preferenze: il 44% soggiorna nell’hotel preferito quando ritorna in un luogo già conosciuto; il 71% si sente rassicurato da una struttura 5 stelle; il 78% afferma che un brand notoriamente conosciuto ha poca o nessuna rilevanza per la propria opinione.

Tra le destinazioni preferite l’Europa, che resta la meta prediletta dal 70% dei viaggiatori intervistati.

Infine, il ‘viaggiatore curioso’ unisce il piacere al business (bleisure). Quando possibile, infatti, tende a inserire occasioni di svago personale all’interno di trasferte lavorative. In media, negli ultimi 12 mesi il viaggiatore Cìcurioso ha compiuto maggiormente viaggi di lavoro (8.9) rispetto a quelli di piacere (8.4); il 54% ritaglia momenti di svago personale durante una trasferta di lavoro, per esempio giocando a golf o rilassandosi nella spa; il 42% ha compiuto un viaggio di lavoro in compagnia di moglie, familiari o amici.

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