I viaggiatori d’affari italiani abituali scelgono l’hotel ed effettuano da soli la prenotazione (46,5%), gli spagnoli scelgono l’hotel ma fanno prenotare da qualcun altro in azienda (28,3%), i tedeschi fanno fare tutto a una persona dell’azienda (27%) e gli inglesi si affidano a un’adv esterna all’azienda (23,3%). Sono alcuni dei molti dati contenuti nell’edizione 2017 del rapporto Wanup: Fedeltà nel settore dei viaggi, la prima indagine che mira ad analizzare l’impatto dei programmi di fedeltà alberghiera e le preferenze e i desideri dei viaggiatori europei.
L’indagine online è stata condotta da Alpha Research per Wanup su un campione di 6.000 viaggiatori d’affari tra i 25 e i 55 anni che hanno viaggiato un minimo di 6 volte negli ultimi 12 mesi per motivi di lavoro e che hanno soggiornato in una struttura alberghiera almeno 3 volte. Lo studio ha effettuato un’analisi comparativa basata sull’età, confrontando le abitudini della Generazione X e quelle dei Millennial.
L’uso del mobile durante un viaggio d’affari è più comune tra i Millennial rispetto agli appartenenti alla Generazione X. I rispondenti sotto i 35 anni, infatti, dichiarano di organizzare il viaggio attraverso app come Tripcase (62,8%, contro il 51,5% della Generazione X), di prenotare mezzi di trasporto attraverso app come Cabify, Uber o MyTaxy (70,3%, contro il 57,9% della Generazione X) e di usare chatbot o servizi di messaggistica istantanea per comunicare con l’hotel (50,3%, contro il 38,9% della Generazione X).
Inoltre, i Millennial sono più propensi a condividere le loro abitudini di consumo per ottenere servizi personalizzati (74,2%) rispetto alla Generazione X (67,1%). L’e-mail è lo strumento preferito per comunicare con l’hotel, sebbene i viaggiatori tra i 36 ei 55 anni scelgano di usarlo di più (43,3%) rispetto ai viaggiatori più giovani (34,1%), le cui abitudini sono più divise tra tutti i canali (telefono, chat e social media).
Obiettivo principale dello studio era di valutare lo stato della fedeltà alberghiera tra i viaggiatori d’affari dei principali Paesi europei quali Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, prendendo in considerazione come fattori decisivi per la scelta l’innovazione e la tecnologia offerta. Le informazioni sono state raccolte attraverso un’indagine online realizzata nel luglio 2017, su un campione di 1.200 persone per paese.
La ricerca Wanup rivela anche alcune differenze tra i viaggiatori d’affari abituali di sesso maschile e quelli di sesso femminile. Dei 6.000 cittadini europei intervistati, solo il 38,1% dei viaggiatori d’affari abituali era di sesso femminile, il che indica che il gender gap all’interno delle aziende è ancora prevalente. Inoltre, i risultati hanno anche rivelato che di tutte le donne intervistate, solo l’11,2% sono imprenditori o proprietari di un’azienda, rispetto al 15% degli uomini. Gli uomini preferiscono soggiornare nelle catene alberghiere (53,3%, contro il 51% delle donne), mentre le donne preferiscono i boutique hotel (19%, contro 18% degli uomini). Infine, le donne condividono più facilmente degli uomini le proprie esperienze sui social media (67%, contro il 62% degli uomini).
“Questo rapporto è importante perché ci aiuta a comprendere il livello di penetrazione dei programmi di fedeltà alberghiera nei maggiori Paesi europei insieme alle preferenze e ai desideri del consumatore – ha detto Guillermo Vallet, Founder & Executive President di Wanup – I risultati mostrano che c’è ancora molto da fare per rendere questi programmi davvero appetibili e soddisfacenti per i viaggiatori abituali europei e che il modello di business della nostra alleanza globale di hotel va nella giusta direzione”.