La seconda casa? in tutto il mondo oggi serve a guadagnarci con gli affitti brevi

little house on the sand beach near sea

Chi acquista una seconda casa lo fa per guadagnarci con l’affitto breve. È quanto emerge da uno studio condotto da Savills, fornitore globale di servizi immobiliari, e HomeAway.

Per quasi trent’anni il comportamento di acquisto e di utilizzo delle seconde case è rimasto pressochè invariato. Se, infatti, negli anni ’70, nove proprietari su dieci utilizzavano le seconde case per le proprie vacanze, ancora nel 2000, solo il 14% delle seconde case veniva acquistato esclusivamente per essere messo in affitto e non per uso personale. Oggi la situazione appare diversa, con più di due terzi dei proprietari che affittano le loro seconde case per almeno una parte dell’anno al fine di coprire parzialmente o totalmente i costi di gestione e più di un terzo acquista una casa appositamente con lo scopo di affittarla.

Per la prima volta, dunque, la principale motivazione che spinge i proprietari ad acquistare una seconda casa è il guadagno generato dal canone di locazione, non più l’uso per le proprie vacanze.

Il boom alimentato dal credito dei primi anni 2000 e l’industria turistica in continua espansione hanno innescato una rapida crescita nel mercato delle seconde case in Europa e negli Stati Uniti.

Ma quali sono i criteri che guidano la scelta nell’acquisto di una seconda casa? Innanzitutto, vicinanza a bar e ristoranti (85%), a negozi e supermercati (76%) e la presenza di balcone e/o terrazza (75%).

Sulla base del campione intervistato, a livello globale il prezzo medio di una proprietà acquistata lo scorso anno si è attestato a 242 mila euro, il 37% in meno rispetto a dieci anni fa. Poco più di un terzo (34%) delle proprietà acquistate sono appartamenti, in crescita rispetto al precedente dato di 1/4, riflettendo la natura mutevole del mercato delle seconde case.

Un terzo dei proprietari copre i costi con gli introiti generati dall’affitto e un altro terzo ottiene un guadagno. Il rendimento lordo medio del campione è pari al 6,4%, 3,9% se si sottraggono i costi, tasse escluse. Tra le nazionalità rappresentate nel sondaggio, i compratori inglesi sono i più attivi a livello internazionale, con soltanto il 24% delle seconde case situate nel Regno Unito.

La maggior parte dei proprietari intervistati a livello globale possiede infatti seconde case nel proprio Paese. La stragrande maggioranza dei proprietari francesi (86%) e americani (85%) predilige il proprio territorio. I proprietari spagnoli, italiani e portoghesi – che vivono in paesi molto amati dai turisti – favoriscono infatti fortemente i loro paesi, con meno del 5% delle loro seconde case acquistate all’estero.

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