429 mln dalla tassa di soggiorno in 735 comuni, Roma la più cara

Nel 2015, i comuni italiani incasseranno circa 429 milioni di euro a titolo di imposta di soggiorno e imposta di sbarco. Emerge da un’indagine di Federalberghi, anticipata in esclusiva dall’ANSA. L’incasso di Roma, Milano, Venezia e Firenze (le 4 città con il maggior gettito) è superiore a 238 milioni, oltre il 55% del totale nazionale.

A luglio 2015 sono 712 i comuni che applicano l’imposta di soggiorno e 24 quella di sbarco. Pur costituendo ‘appena’ il 9% degli 8.047 municipi italiani, detengono il 56,3% della capacità ricettiva nazionale e ospitano il 66,8% dei pernottamenti di clienti italiani e stranieri. Si distribuiscono per il 34,3% nel nord ovest, il 24,8% nel nord est, il 19,6% nel centro e il 21,4% nel mezzogiorno. Il 22,8%, 162 comuni, sono località balneari. Un peso analogo è rivestito dalle località montane (159) e collinari (154). Le città d’arte sono ‘solo’ 65, ma comprendono le capitali del turismo italiano.

La città con il maggior gettito è Roma, con un incasso atteso per il 2015 di circa 123 milioni, il 28,7% del totale. Il dato è in progressivo aumento: il gettito nazionale accertato è stato pari a circa 162 milioni nel 2012, 248 nel 2013 e 337 nel 2014.   

Inoltre, poiché il Governo non ha adottato il regolamento per fissare i principi generali di applicazione dell’imposta di soggiorno, i comuni si sono mossi in ordine sparso. Ad esempio per una notte in hotel a 1 stella l’imposta va dai 35 centesimi di Montecatini ai 3 euro a Roma. All’estremo opposto i 5 stelle, da 1 euro a 7 euro.

Una famiglia (padre, madre e figlio undicenne) che in periodo di alta stagione soggiorna in un albergo a 3 stelle per due giorni spende 24 euro di imposta a Roma, 17,50 euro a Venezia, 14 euro a Firenze, 12 euro a Milano, 8 euro a Bologna, 6 euro a Napoli e 4,2 euro a Bibione. In più di un terzo delle località gli under 14 sono esentati.   

Ma i soldi dove vanno? A Roma – rileva Federalberghi – nel 2014, solo 4,7 milioni (il 6% del gettito) sono stati destinati al turismo e ai beni culturali-ambientali. A Firenze sarebbe destinato al turismo il 35,3% del gettito. Ma tra gli impieghi turistici sono inseriti anche gli oneri di gestione del trasporto pubblico locale e dei servizi connessi, ai quali è destinato più del 30% del gettito. A Milano il 10,2% delle risorse è destinato agli interventi per lo sviluppo e valorizzazione del turismo, mentre l’89,8% si indirizza verso attività culturali.    

Il report si conclude con la proposta di Federalberghi, secondo cui l’imposta dovrebbe essere abolita e le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico dovrebbero essere finanziate mediante compartecipazione degli stessi al gettito Iva di tutte le attività produttive, non solo terziarie, che traggono beneficio dall’economia turistica. In attesa della revisione generale della materia, è comunque urgente adottare una regolamentazione omogenea valida per tutto il Paese. 

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