Confesercenti, 420 milioni di presenze nel 2017: è record storico

Dopo un’estate da ricordare, un finale d’anno con i fuochi d’artificio. Tra Natale e l’Epifania le imprese ricettive prevedono di registrare circa 16,8 milioni di presenze, oltre 380mila in più (+2,3%) rispetto alle passate festività. Una chiusura con il botto per un anno straordinario sotto il punto di vista turistico: il 2017 si avvia infatti a totalizzare oltre 420 milioni di presenze, il 4,2% in più sul 2016 e nuovo record storico per il nostro Paese. I dati sono quelli dell’indagine previsionale sui flussi turistici realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Confesercenti Nazionale, su un campione di 1.657 imprenditori ricettivi.

Per tutto il periodo delle festività si prevedono complessivamente 5,9 milioni di arrivi e 16,8 milioni di presenze, di cui 12,5 milioni concentrate tra Capodanno e l’Epifania. La maggior parte delle presenze sarà di italiani – circa 10,2 milioni, con un incremento del 2,1% rispetto al 2016 (+210mila) – ma è il turismo straniero a crescere di più con 6,6 milioni di presenze, il +2,5% rispetto all’anno precedente (+170mila). Le previsioni sono incoraggianti per tutte le tipologie di strutture, anche se i valori potrebbero ulteriormente migliorare per effetto della domanda last minute. Gli alberghi registreranno aumenti sia dei turisti italiani (+2,4%) sia degli stranieri (+2,2%), a differenza delle strutture extralberghiere dove l’aumento degli italiani si ferma al +1,1% e quello degli stranieri sale al +3,9%.

La domanda turistica è in crescita in tutte le aree geografiche, con percentuali più elevate per il Nord Ovest (+2,7%) e per il Sud/Isole (+2,8%); più contenute le stime per le regioni del Nord Est e del Centro Italia, anche se comunque in progresso di circa due punti percentuali.

Le performance migliori sono state segnalate dagli imprenditori ricettivi delle città e dei centri d’arte (+2,5% e un incremento degli stranieri del +2,9%) e campagna/collina (+2,3%, con una crescita attesa degli stranieri pari al +4,2%). Il meteo ‘da neve’ dà una mano anche alle località montane, per le quali si stima un aumento dei flussi del +2,2%.

“Nonostante il settore – commenta Patrizia De Luise, presidente Confesercenti – continui a soffrire i problemi di sempre, dalla promozione insufficiente ai deficit logistici e infrastrutturali, reali e digitali, le imprese turistiche hanno fatto la loro parte, mostrandosi capaci di intercettare e soddisfare la crescente domanda di Italia, interna ed estera. Ma il lavoro aggiuntivo è stato premiato solo in parte: i margini degli operatori continuano ad essere messi sotto pressione dalla concorrenza degli abusivi e dall’eccesso di costi burocratici e fiscali che penalizzano il settore. Gli stessi turisti, in Italia, sono tassati più che in altri Paesi: non solo attraverso un’imposta di soggiorno che è sproporzionata in troppe località, ma anche con un’aliquota iva sui prodotti turistici più alta rispetto a quella dei nostri rivali”.

Inoltre, per il consuntivo dell’anno si segnala una crescita sostenuta sia degli arrivi (+5 milioni sul 2016) che delle presenze turistiche (oltre 17 milioni in più), con aumenti che hanno coinvolto tutte le tipologie di prodotto e di strutture ricettive. La crescita migliore, durante l’anno, l’ha messa a segno il comparto alberghiero (+4,3%), anche se l’extralberghiero si attesta al +3,9%.

Valori molto positivi soprattutto per le imprese del Nord Ovest (5,4%) e del Sud/Isole (+5,3%), mentre per le aree del Centro la stima si ferma al +1,9% a causa degli effetti collaterali dei terremoti che hanno colpito località di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

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