Sarà ricordata come l’estate di transizione quella del 2014 secondo Trademark Italia. Il tradizionale sondaggio effettuato su circa 6 mila operatori dell’industria dell’ospitalità (intermediari compresi) conferma una flessione generale della domanda italiana sulle coste italiane (arcipelaghi del Tirreno compresi), la concentrazione del movimento turistico nei 50 giorni di altissima stagione, una crescita (leggera) del turismo internazionale sui litorali che si trovano a poche ore di auto dai Paesi d’origine (in particolare lidi friulani, veneti, riviera romagnola e costa marchigiana).
Dal sondaggio emergono però anche un certo numero di ottimisti (il 24%), che prevedono stabilità o leggeri incrementi del movimento nel proprio territorio.
Gli operatori meno preoccupati per l’andamento stagionale si concentrano sui litorali veneti e friulani che, grazie all’appeal di Venezia, al crescente interesse della clientela russa indipendente e alla rapida raggiungibilità dalle nazioni di lingua tedesca, prevedono di cavarsela con una performance almeno in linea con quella del 2013, se non addirittura superiore.
Il gruppetto degli ottimisti (che ritiene di avere già scontato la crisi nel 2012 e 2013) si affida ad una previsione di aumento della clientela internazionale, anche extra-Ue. I comprensori turistici che vedono rosa sul fronte internazionale sono quelli tra Jesolo e Lignano, la Riviera Ligure di Levante, la Riviera Romagnola, le coste pugliesi-adriatiche, Sicilia e Sardegna.
Previsioni meno ottimistiche tra gli operatori delle regioni balneari, in particolare del Sud. Le isole hanno già scontato perdite pesanti nel biennio 2012-2013 e prevedono numeri simili o migliori di quelli dell’anno scorso. La Sicilia, in particolare, andrà meglio di altre regioni italiane grazie ai flussi di turisti internazionali; la Puglia, che da qualche anno si conferma “ottimista”, lancia segnali di crescita anche per l’estate 2014.
Complessiva e visibile flessione per Ischia, Capri, Ponza e Arcipelago Toscano: le isole stanno aspettando che la clientela riprenda a prenotare. La Sardegna, che per varie ragioni negli ultimi 5 anni ha perso quote rilevanti di turisti italiani, punta sul traffico internazionale.
Sul fronte estero, la competitività della Turchia, della Tunisia, ma anche di Croazia e Slovenia, secondo i maggiori tour operator, diminuisce a vantaggio delle Canarie e della costa atlantica del Portogallo; bene la Grecia. In evidente difficoltà l’Egitto (Mar Rosso), il Kenya e la Giordania.