È stato evitato il crollo temuto durante i primi mesi dell’anno con una stagione che ha tenuto per numero di partenze e presenze ("solo" un -2,3%) con punte di eccellenza in Sicilia, Emilia-Romagna e Puglia e nella Liguria del Levante; in calo il fatturato, -15%. I dati sono quelli in possesso del Cescat (Centro Studi Casa Ambiente e Territorio) di Assoedilizia, in collaborazione con l’Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi, che anticipa l’andamento della stagione turistica estiva 2009. “Se l’Italia – afferma il presidente di Amici dei Grandi Alberghi Achille Colombo Clerici – vuole mantenere o migliorare la propria posizione internazionale scesa dal 1970 ad oggi dal primo al quinto posto nella classifica mondiale, occorre un deciso cambiamento di strategia, a cominciare da incentivi pubblici, come hanno già fatto i governi di Francia, Spagna, Grecia, Croazia e di altri Paesi”. L’estate 2009 è stata caratterizzata – afferma l’associazione – dal mantenimento di una tendenza in atto da anni: aumento delle vacanze brevi (fino a 3 notti, 49%) che già dallo scorso anno hanno percentualmente superato le vacanze lunghe oltre 7 notti (44%) mentre quelle molto lunghe (oltre 22 notti) sono state il 7%. I vacanzieri sono stati ospiti di parenti e amici per il 33%, di alberghi (29%), di altre strutture (campeggi, agriturismo ecc., 14%), in seconde case di proprietà (13%), in camere e abitazioni d’affitto (11%). Per spostarsi oltre i due terzi (69%) hanno utilizzato l’auto, il 17% l’aereo, il 14% il treno.