Saranno circa 10 milioni e 156 mila gli italiani in viaggio per Pasqua, con un giro di affari di 3,58 miliardi di euro, in crescita del 7,2% rispetto allo scorso anno. “I risultati sono rassicuranti: anche per le festività della Pasqua il movimento degli italiani conferma il trend di crescita rilevato sin dall’inizio dell’anno e, più recentemente, in riferimento alle settimane bianche”, dice Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, commentando gli esiti dell’indagine sulle vacanze pasquali degli italiani, realizzata con il supporto dell’istituto ACS Marketing Solutions.
“L’ottimismo suscitato da queste performance – ha aggiunto Bocca – non può far dimenticare la necessità di politiche adeguate, che sostengano il turismo in modo concreto, a vantaggio dell’economia del Paese, e valorizzino l’autenticità e la forza di un prodotto dall’altissimo potenziale che oltretutto non è delocalizzabile. Ci auguriamo – ha concluso Bocca – che il nuovo Parlamento e il futuro Governo ci ascoltino, e pongano lo sviluppo dell’economia del turismo in cima alla lista delle priorità della XVIII legislatura”.
Tornando all’indagine, si evince che il 90,6% degli intervistati resterà in Italia (92,8% nel 2017), mentre l’8,4% sceglierà una località estera. Le mete preferite dai viaggiatori che resteranno in Italia saranno le località d’arte (32,6%), il mare (26,2%), la montagna (20,8%), a seguire i laghi e le località termali. La spesa media sarà pari a 353 euro (+4,7% rispetto ai 337 euro del 2017).
La struttura ricettiva preferita sarà la casa di parenti e amici (33%), seguita a stretto giro dall’albergo (26,4%), dai bed & breakfast (13,3%) e dalle case di proprietà (12,9%). In crescita la durata media della vacanza: circa 3,5 notti fuori casa, contro 3,4 nel 2017.
Il 58,8% degli intervistati ha prenotato o prenoterà l’alloggio in cui trascorrere le vacanze di Pasqua rivolgendosi direttamente alla struttura ricettiva (il 25,6% utilizza il sito internet della struttura, mentre il 33,2% la contatta tramite e-mail o telefono), con un aumento a doppia cifra rispetto al 36,7% registrato nel 2017. Il 53,4% degli intervistati utilizza i social media e la rete per decidere o quantomeno informarsi sull’offerta nelle diverse località, sui prezzi e sulle strutture di interesse.