In Italia sharing economy nel turismo frenata da scarsa digitalizzazione

Il turismo è il comparto chiave della sharing economy ma in Italia presenta ancora numerose criticità in termini infrastrutturali e strutturali. È quanto emerge dal rapporto Italia 2017 dell’Eurispes.   

Se nel 2015 i settori principali della sharing economy in Europa hanno generato quasi 4 miliardi di giro d’affari e hanno facilitato 28 miliardi di transazioni, il valore stimato corrisponde allo 0,035% dell’economia globale a all’1,2% dell’economia turistica ma sale addirittura al 10% nel settore della ricettività.  

In Italia, invece, l’espansione è frenata da una minore diffusione del digitale (il 37% non usa Internet e il 63% che lo usa saltuariamente e con operazioni non complesse) e la scarsa capacità di innovazione delle pmi.  

Attualmente, in Italia operano imprese nel settore generale della sharing economy di cui il 17% sono focalizzate nel settore turistico con una non-crescita fra il 2015 e il 2016, malgrado una forte crescita delle piattaforme di sharing passate da 97 nel 2014 a 138 nel 2016, con un tasso del 45%. Delle 118 piattaforme di sharing censite nel 2015, 13 (pari all’11%) oggi risultano inattive.
Delle 68 piattaforme crowdfunding del 2015, 17 (pari al 25%) oggi risultano inattive.

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