Italiani non temono il terrorismo. Solo 4% annulla vacanza

Nonostante gli attacchi terroristici gli italiani non perdono la voglia di partire per le vacanze. Secondo il sondaggio estivo Confesercenti-Swg, infatti, ad agosto saranno 21 milioni coloro che si concederanno un periodo di ferie, di cui 6 su 10 sotto l’ombrellone: un numero, in linea con quello registrato lo scorso anno, che dimostra come l’effetto terrore sui consumi turistici sia per ora limitato.

Solo il 4% ha disdetto per effetto della paura legata agli attacchi terroristici. Un ulteriore 19% ha cambiato destinazione o mezzo di trasporto.
Il 76% dei vacanzieri resterà in Italia con la Puglia che si conferma la regina dell’estate. Tra le mete europee al top Spagna e Grecia. Bene anche il Regno Unito nonostante la Brexit.
L’albergo resta la struttura la ricettiva preferita (vi soggiornerà il 36%) e la spesa media prevista sarà 858 euro a persona.

Nonostate tutto gli italiani avvertono la paura. Il 50% del campione intervistato che ancora deve iniziare le ferie ammette di vivere di maggiore preoccupazione rispetto allo scorso anno, quota che cala al 33% tra coloro che invece sono già andati in vacanza.

Ma per il 47% del cmpione a pesare di più è a crisi economica. La paura del terrorismo, invece, orienta il 7%, mentre la sicurezza ‘percepita’ della meta, è un discrimine decisivo solo per il 14% degli intervistati. Quasi un italiano su due (il 46%) è convinto che una meta sicura al 100% non esista. Ma c’è anche un 34% convinto che le località turistiche minori siano bersagli meno probabili.

“Chi voleva colpire al cuore il turismo, comparto economico di primaria importanza per molti paesi europei e per l’Italia in particolare, ha fallito. Gli italiani non si sono lasciati condizionare, nonostante la comprensibile paura – commenta Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti – Un fatto eccezionalmente positivo: il miglior modo per sconfiggere il terrore è non farsi spaventare, nonostante questo spesso sia molto difficile. Per questo ritengo apprezzabile la scelta fatta da alcuni grandi media del nostro Paese di limitare l’esposizione degli attentatori e la diffusione dei video dell’odio, pur continuando a fare un’informazione puntuale su quanto sta avvenendo. Il rischio, infatti, è che un bombardamento mediatico eccessivo possa fare il gioco del terrore, facendo esplodere l’ansia degli italiani, comunque già in crescita in seguito agli attacchi di questo ultimo periodo”.

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