Nel 2012 gli italiani hanno speso 83 mld nel turismo

Arriva anche in Italia il Tourism Satellite Account, indice che valuta l'impatto economico del turismo nell'economia di un paese. Il TSA è stato elaborato dall'Unwto e introdotto progressivamente in molti Paesi. Oggi il TSA è stato applicato anche all'Italia in riferimento al 2012.
Ebbene, in base ai risultati, la dimensione economica rilevata ammonta a 114 miliardi di euro pari al 12% del PIL se rapportato ai consumi interni. Il Valore aggiunto turistico diretto ammonta a 82,834 miliardi di euro pari al 6% del Valore Aggiunto totale.
In Italia ogni 1000 euro di consumo turistico generano 727 euro di ricchezza prodotta.
Nel 2012 gli italiani hanno speso per turismo complessivamente 83 miliardi di euro di cui 50,366 miliardi di euro (60.7%) per turismo in Italia, 18,230 miliardi di euro per il turismo all'estero (22%), 14,430 miliardi per turismo nelle seconde case (17.3%).
Quando sono all'estero, i nostri connazionali spendono il 27.5% in ricettività, il 23.2% in ristorazione, il 19.3% in trasporti, il 2.3% in servizi delle agenzie di viaggio, l'1.5% in servizi culturali, il 5.3% in servizi sportivi e ricreativi, il 20.9% in beni specifici e non. 
Nel 2012 invece la spesa turistica attribuita agli ospiti internazionali è ammontata a 29,339 miliardi di euro pari al 25.7% del totale.
Inoltre, le seconde case hanno prodotto una spesa di 14,443 miliardi di euro pari al 12.7%, il settore affari ha prodotto una spesa di 16,777 miliardi di euro pari al 14.7%, i servizi turistici resi dalla pubblica amministrazione (musei, parchi, terme…) hanno coperto una cifra di 3,104 miliardi di euro pari al 2,7%.
Considerando i diversi panieri di spesa, nel settore domestico (italiani in Italia) i servizi ricettivi hanno pesato per 12,064 miliardi di euro pari al 41.1%, la ristorazione a 6,604 miliardi di euro pari al 22.5%, trasporti e noleggio a 2,296 miliardi di euro pari al 7.8%, le agenzie di viaggio e i TO a 188 milioni di euro pari allo 0.6%, i servizi culturali a 258 milioni di euro pari allo 0.9%, i servizi sportivi e ricreativi a 896 milioni di euro pari al 3.1%, altri beni specifici e non a 7,033 miliardi di euro pari al 24.0%. 
Analizzando il settore incoming (stranieri in Italia) i servizi ricettivi hanno pesato per 15,893 miliardi di euro pari al 31.6%, la ristorazione a 10,426 miliardi di euro pari al 20.7%, trasporti e noleggio a 8,396 miliardi di euro pari al 16.7%, le agenzie di viaggio e i TO a 2,837 miliardi di euro pari allo 5.6%, i servizi culturali a 431 milioni di euro pari allo 0.9%, i servizi sportivi e ricreativi a 1,496 miliardi di euro pari al 3.1%, altri beni specifici e non a 20,886 miliardi di euro pari al 21.6%.
In media più di un quinto della spesa (il 22.5%) si concentra nei beni non caratteristici (dai prodotti alimentari ai souvenir, all'abbigliamento, alla benzina).
Analizzando i settori che contribuiscono a creare il Valore Aggiunto turistico, la ricettività pesa per il 45.6%. la ristorazione per il 9%, trasporto e noleggio per il 10.5%, le agenzie di viaggio e i TO per l'1.9%, i servizi culturali per lo 0.8%, i servizi sportivi e ricreativi per l'1.3%, il commercio al dettaglio per il 7.7%. Il totale delle industrie turistiche ammonta al 76.8%, le altre industrie per il rimanente 23.2%. Il coefficiente turistico per prodotto è del 99.7% per agenzie di viaggio e TO, del 98.5% per gli alberghi, del 96% per il trasporto aereo, scende al 38.8% per il trasporto su strada, al 22.2% per la ristorazione, al 17.3% per i servizi sportivi e ricreativi, al 16.1% i beni turistici specifici e non specifici, al 10,1% i servizi culturali.
Tenendo conto che nel 2013 l'incoming (export earnings) raggiungerà i 33 miliardi di euro (con 11 miliardi di euro di surplus), l'incidenza del turismo sul Pil è destinata a consolidarsi migliorando ulteriormente.  

editore:

This website uses cookies.