Ancora in crescita, ma con livelli inferiori al 2012, le presenze turistiche nei Paesi dell'Ue nei primi sette mesi dell'anno. E' quanto rileva l'Osservatorio nazionale del turismo (Ont), sulla base dell'analisi dei dati resi disponibili dall'Eurostat.
E dunque il miliardo e 450 milioni di presenze in 25 dei 28 Paesi dell'Ue risultano in crescita dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'andamento altalenante dei pernottamenti ha visto un notevole incremento nel primo trimestre dell'anno cui è seguito un brusco calo ad aprile (-10,2%), un picco a maggio, mese di maggior crescita (+6,7%) ed una situazione di tenuta dei flussi a giugno e luglio.
Per quanto riguarda la provenienza dei turisti, la forbice fra clientela residente e non residente tende progressivamente a ridursi: le presenze di residenti, pur costituendo ancora la maggior quota (54,3%), sono, infatti, in calo del 2,7% in confronto allo scorso anno, mentre i pernottamenti degli stranieri continuano a crescere (+4,7%).
Circa 6 Paesi europei su 10 hanno riportato variazioni positive, tassi di crescita a doppia cifra solo per l'Olanda, cui va riconosciuto il primato europeo (+12,8%). Sono però Paesi dell'Est a beneficiare maggiormente della crescita, così come è accaduto nella scorsa stagione invernale, eccezion fatta per la Repubblica Ceca (-2,7%), la Slovenia e la Romania, entrambe in lieve calo di quasi un punto percentuale.
Ai primi 3 posti per numero di presenze si trova la Francia (227 milioni) in crescita dello 0,8%, la Spagna (212 milioni) in linea con il trend dello scorso anno e l'Italia (202 milioni), in calo di oltre 5 punti percentuali. La Germania, in vetta alla classifica per la stagione invernale ed ora al quarto posto, è stata spodestata dai Paesi dell'aria mediterranea che godono, notoriamente, di un turismo prevalentemente legato alla stagione estiva.
Si osserva una profonda differenza nella provenienza dei flussi che caratterizzano questi quattro Paesi: la Germania e la Francia godono di un turismo soprattutto domestico. In Germania, ad esempio, 8 presenze su 10 sono generate dai residenti, anche se, sono gli stranieri a crescere a tassi più sostenuti. La Spagna, invece, ospita principalmente turisti stranieri, in crescita di oltre il 3% in confronto allo stesso periodo del 2012.
In Italia il rapporto fra pernottamenti dei turisti stranieri (51,6%) e residenti (48,4%) è più equilibrato; hanno contribuito al calo dei pernottamenti totali la perdita di oltre il 10% generata dalla clientela italiana.
Circa il 66% dei pernottamenti complessivi nei Paesi dell'Unione Europea è stato registrato negli alberghi, in crescita dell'1,1% in confronto ai primi 7 mesi del 2012, incremento che ha riguardato soprattutto Grecia, Bulgaria e Lettonia, mentre le presenze negli esercizi extralberghieri calano dello 0,4% a causa dei negativi risultati, fra gli altri, di Italia, Repubblica Ceca e Portogallo.