Pangaea Network, ricerca sui trend del turismo

Per il 62,7% degli operatori la crisi non ha alterato le vendite delle vacanze

Pangea Network, associazione di agenzie indipendenti con una solida esperienza nel settore dei viaggi e del turismo, fondata da Aigo insieme a bgb di Londra e GCE di Francoforte, ha dato vita al progetto ‘Pangaea Observatory', un panel di esperti a livello europeo che verranno sollecitati ad esprimere, più volte durante l'anno, la propria opinione su temi d'attualità del settore turismo. Con questo obiettivo è stata realizzata una ricerca avente come oggetto i viaggi di lusso in Europa e articolata in 2 parti: la prima focalizzata sulla Travel Industry, elaborata utilizzando il panel di contatti Pangaea, si pone come obiettivo di fornire agli operatori turistici un'analisi dettagliata sull'evoluzione dei comportamenti d'acquisto dei business traveller di lusso; la seconda è un esame approfondito sui trend del turismo di lusso nell'area del Mediterraneo. Sono stati coinvolti 272 adv professionisti operanti nei mercati di Italia (110), Spagna (100), Germania (30) e UK (32). Il ‘viaggio di lusso' va  intenso non come un fenomeno di costume ma come una tendenza sempre più radicata nella società. Un primo segnale incoraggiante è relativo alla percezione degli operatori sull'impatto della crisi sul proprio business: il 62,7% degli intervistati dichiara di aver mantenuto e o addirittura aumentato il numero delle prenotazioni registrate. Il 55,9% dei TO e adv è tuttavia convinto che i clienti viaggino come o più di prima addirittura, per cui non si registrano cambiamenti rilevanti sotto questo aspetto. Segnali importanti che si aggiungono alla considerazione di una cospicua fetta di professionisti travel (44%) secondo cui si sarebbe avuta solo una leggera flessione del comparto. Per gli adv sulle vendite si può notare come i ‘luxury travellers' si spostino in media 2 volte all'anno (82%) per soggiorni di piacere della durata circa di 2 settimane. A viaggiare di più in Europa sembrano essere proprio gli italiani che si concedono soggiorni leisure anche 4 volte all'anno (42%). Dal punto di vista dell'informazione si fanno largo Internete e social network, ma il ruolo da leone continuano a giocarlo TO e adv.

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