Turismo genera 70 mld, ma 4 regioni concentrano 60% spesa estera

La spesa turistica totale in Italia durante lo scorso anno è stata di circa 96 miliardi di euro, pari al 10% dei consumi finali interni. Considerando che mille euro di consumo turistico generano 727 euro di ricchezza prodotta, ne consegue che il turismo produce ben 70 miliardi di ricchezza l’anno contro i 25 miliardi della moda, altro settore di punta dell’economia nazionale. Al contempo 4 regioni italiane (Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana) accolgono il 60% della spesa turistica proveniente dall’estero, mentre gli introiti del Mezzogiorno, zona dalle enorme potenzialità turistiche, contribuiscono solo per circa il 13%.    

Sono questi i dati dell’Osservatorio nazionale del Turismo presentati alla presenza del ministro del turismo Dario Franceschini.

Positiva, per arrivi ed entrate, la dinamica del turismo internazionale dell’Italia, rimasta sostanzialmente stabile nel ranking mondiale su una crescita del 3%. Le previsioni di crescita degli arrivi internazionali nel mondo per il 2014 sono comprese tra +4% e +4,5%. Leggermente al di sotto la destinazione Europa nel suo complesso, compresa tra +3% e +4%.   

Seppure in crescita rilevante, è ancora modesto il contributo della spesa proveniente dai Paesi Bric. Per il turismo incoming italiano, i mercati più importanti restano Germania, Stati Uniti e Francia.   
Da rilevare, inoltre, che nell’ultimo anno, le presenze italiane sono diminuite (-7,5% rispetto al 2012), a fronte di una tenuta della domanda estera. Attualmente, il turismo straniero genera il 49% dei pernottamenti, quota che nel tempo si è accresciuta a detrimento di quella italiana.   
Infine, i dati relativi all’occupazione nelle imprese di alloggio, ristorazione e servizi turistici, evidenziano un saldo positivo per il secondo trimestre 2014 e, nelle previsioni del prossimo quinquennio, mostrano la migliore performance a confronto con i principali settori dei servizi e dell’industria. Anche la dinamica della nati-mortalità delle imprese ha chiuso il 2013 con un saldo positivo (+2% circa), mentre per il totale delle imprese italiane la dinamica si è mostrata stabile. 

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