Turismo in crescita in autunno con Usa a far da traino. Segno negativo per Francia

TRIP, il Modello di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari due volte l’anno (maggio e novembre), è uno strumento previsionale che permette di catturare e misurare i legami tra trend economici e socio-demografici e il fenomeno turistico attraverso l’analisi delle scelte del turista.

I primi 9 mesi del 2016 hanno totalizzato a livello mondiale un aumento assoluto pari a +34milioni di arrivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a un +4%. Si tratta di un risultato superiore alla dinamica di lungo termine 2010-2020, stimata pari al +3,8% medio annuo, ma più contenuta rispetto al primo trimestre, quando le prospettive indicavano un +5,1%.
Una battuta d’arresto si è infatti registrata tra aprile e giugno, come reazione agli eventi terroristici di Bruxelles e Nizza. Le economie avanzate confermano la loro spinta espansiva e rafforzano il  loro peso sul mercato turistico globale arrivando a rappresentarne il 55%, a fronte di una crescita pari a +4,8%. In questo contesto, il Nord America sembra allinearsi al trend medio globale (+3,8%), l’estremo oriente, Giappone in primis, e l’Oceania registrano dinamiche a due cifre, mentre l’Europa si attesta intorno al +1,6%. In realtà, tale risultato media situazioni molto differenziate che vanno da incrementi superiori a +5% per in Nord e Centro Europa, a una contrazione pari a -1,3% per l’Europa Occidentale.

Sulla dinamica dei paesi emergenti (+2,3%) agiscono due tendenze opposte, da un lato il recupero confermato per l’area Asia Pacifico (+9,3%), le ottime performance del Centro e Sud America (tra +5 e +7%) e dell’area Caraibica, nonché l’interessante dinamica dell’area subsahariana; dall’altro, il crollo della Turchia (-30,6%) e del Medio Oriente (-6,4%) e la conferma della crisi nel Nord Africa.

 fronte di questi primi risultati, l’Organizzazione Mondiale del Turismo conferma così anche per il biennio 2016-2017 il consolidamento delle performance positive del settore. Entro la fine del biennio, comunque, il movimento turistico mondiale dovrebbe raggiungere il miliardo e 300 milioni di arrivi. Nel periodo, inoltre, dovrebbe confermarsi il posizionamento delle economie avanzate, anche grazie agli ottimi livelli di competitività giocati da alcune destinazioni europee (Spagna, Portogallo, Italia, Irlanda). Tra i paesi emergenti sembra molto probabile il rafforzamento ulteriore delle destinazioni centro americane e del sud-est asiatico. Continuerà ad essere l’Extra-Europa l’area trainante della crescita turistica mondiale, grazie sia al consolidamento statunitense, sia al deprezzamento dell’euro, sia allo stabilizzarsi dell’economia asiatica. Per l’Italia si registra il rafforzamento del recupero già avviato nel precedente biennio. Va comunque ribadito che i risultati continueranno a dipendere anche  dall’elasticità della domanda, dal probabile consolidarsi dello spostamento dei flussi dal bacino nord africano verso mete europee tradizionali, tra cui anche l’Italia, e dalle conseguenti strategie  che i principali competitor dell’Italia adotteranno, anche in termini di politica dei prezzi.

Complessivamente, nel 2016, per le partenze mondiali è atteso un aumento del +4,4% mentre le partenze internazionali dai 22 principali paesi di origine dei flussi turistici aumenteranno del +3,0%. La crescita più sostenuta dal sarà fatta registrare dai flussi provenienti dai Paesi Extra Europei (+3,7%). Meno dinamiche saranno le cui partenze dai Paesi del Mediterraneo, dal Centro e dal Nord Europa, tutte caratterizzate da una moderata ripresa con un incremento del +2,7%. Lo scenario che si prospetta per il 2017 prevede un aumento del 4,4% delle partenze mondiali a fronte di un +2,4% dei flussi dai 22 principali paesi. Rispetto alla media, dinamiche migliori riguarderanno ancora una volta le partenze dai paesi extraeuropei (+3,7%). Per quanto riguarda le altre aree, l’aumento dei flussi in uscita sarà caratterizzato da percentuali più contenute dal +1,6% al +2,0%.

Tra i mercati tradizionali, nel 2016 prevale la spinta dei Paesi Extraeuropei con il contributo comunque significativo dell’Europa Centrale ed in particolare della Germania;  nel 2017 sarà ancora l’extra Europa a fare da traino, anche grazie al consolidamento  sul mercato nipponico e al rafforzamento di quello americano, favorito anche dal previsto riequilibrio dollaro-euro; più contenuto l’aumento dei flussi dall’Europa Mediterranea. L’area che raggruppa i paesi extraeuropei è contraddistinta da un buon incremento nel 2016 (+4,1%). Gli arrivi dagli Stati Uniti, che rappresentano più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbero registrare un aumento del +6,5%. I flussi dal Giappone dovrebbero segnare quest’anno un trend positivo (+0,8%), sebbene inferiore alla dinamica delle partenze.

Il 2017 registrerà un ulteriore incremento dei flussi dai paesi extraeuropei con un tasso di crescita del +4,6%.
I paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con circa 23 milioni di arrivi, circa la metà dei flussi dai principali paesi. L’area mostrerà un andamento positivo sebbene inferiore alla media nell’anno in corso (+2,5%); la crescita prevista per il 2017 sarà leggermente più contenuta (+2,1%). Significativa la dinamica dei flussi tedeschi, previsti al +2,8% e +2,2% nei due anni.

I flussi provenienti dai paesi dell’Area Mediterranea fanno registrare un moderato incremento nel 2016 (+2,0%); la crescita risulterà di poco inferiore nel 2017. In questo caso incide la situazione economica critica di Grecia, Spagna e Portogallo. La Francia, che con oltre 4 milioni di arrivi assorbe i due terzi dei flussi dall’area, mostra un andamento inferiore alla media.
I paesi del Nord Europa, che con circa 6 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive dei flussi verso l’Italia sia nel 2016 che nel 2017  (+2,4% e +1,5% rispettivamente).  Il Regno Unito (che con 3,5 milioni di arrivi rappresenta quasi i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita inferiore alla media (+1,8% e +0,8% rispettivamente), anche a causa del minore potere d’acquisto conseguente al deprezzamento della sterlina.

Un’altra informazione fornita da TRIP riguarda il comportamento degli italiani nella scelta delle loro mete di vacanza all’estero. Le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno nel biennio i 24 milioni, con tassi di incremento del +1,9% e +2,0% rispettivamente.
In linea con la media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+1,9%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro paese. Per la prima volta negativo nel 2016 il movimento verso la Francia (-0,1%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con circa 7,8 milioni di partenze, a causa dell’instabilità seguita agli atti di terrorismo, e comunque in recupero già dal prossimo anno (+1,2%).
L’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media nel biennio con tassi pari a +1,8% e +1,5% nei due anni. 

Il Nord Europa sarà contraddistinto da un buon incremento nel biennio con tassi pari a +3,3% e +2,2% rispettivamente. Il Regno Unito, che rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area, sarà caratterizzato da un  +3,6% nel 2016 e da un +2,1% nel 2017.
Infine, i paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati da un andamento inferiore alla media (+1,2% nel 2016, +1,3% nel 2017). Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +1,3% entrambi gli anni

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