L’indice di fiducia dei viaggiatori italiani scende leggermente nel mese di marzo con un valore pari a 63 punti. Il risultato – emerge dalla rilevazione mensile di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli – è sempre nella fascia della sufficienza e registra una sostanziale stabilità. Il valore passa infatti da 62 punti nel mese di marzo del 2015 a 63 punti nel 2016 e nel 2017.
“Le incertezze dovute alla Brexit – commenta il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè – non sono da sottovalutare, ma il settore turistico continua ad essere in territorio positivo e a spingere l’economia nazionale”. L’indagine demoscopica evidenzia che per oltre un terzo degli Italiani la Brexit provocherà una diminuzione della stabilità economico-politica all’interno dell’Unione Europea, con chiare conseguenze anche per il nostro Paese.
Sono i giovani che mostrano un minore scetticismo rispetto alla situazione economica italiana, gli stessi che indicano come loro meta preferita gli Stati Uniti. Infatti, nella categoria tra 18 e 34 anni, quasi uno su quattro vorrebbe visitare questa destinazione nel corso del 2017.
Per i nostri connazionali l’Italia continua a rimanere la meta preferita. Quasi quattro su cinque hanno intenzione di restare nel Paese per trascorrere le proprie vacanze. Toscana, Lazio ed Emilia Romagna sono in cima alle preferenze nel prossimo trimestre, seguite da Puglia e Campania. Per le tre prime destinazioni la motivazione principale di viaggio è quella culturale-artistica.
Per i prossimi mesi si prevedono vacanze relativamente corte, in media 3,6 notti per viaggio, in leggera crescita rispetto allo stesso mese del 2016. Fra gli italiani che viaggeranno nel prossimo trimestre quasi 6 su 10 trascorreranno fuori casa 3 notti o più.
Dalla rilevazione emerge anche che oltre un italiano su due è influenzato dal fattore eco-sostenibile sia quando sceglie la propria meta di viaggio sia per l’individuazione del mezzo di spostamento e della struttura ricettiva.