"Dalle nostre specialità a denominazione d'origine un grande patrimonio di cultura del gusto che l'agriturismo incrementa e promuove". Lo ha affermato Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura). L'Italia, grazie ai nuovi 10 riconoscimenti comunitari di prodotti agroalimentari a denominazione d'origine Dop e Igp ottenuti nel 2011, rafforza la sua posizione di leader europeo dell'agroalimentare di qualità, raggiungendo quota 227, seguita da Francia a 183 e da Spagna a 146.
Soddisfazione da parte di Agriturist per la ricaduta di questo primato sulla originalità e la varietà dell'offerta enogastronomica regionale, con effetti molto positivi anche sul turismo. Infatti, per il 48,5% degli italiani, secondo il rapporto mensile dell'Osservatorio Nazionale del Turismo pubblicato ieri, la degustazione di prodotti enogastronomici locali rappresenta una delle principali attività in vacanza, preceduta dal relax del passeggiare (55%), ma preferita alle visite a musei e monumenti (29%). "Se tante specialità agroalimentari italiane si fregiano dei marchi europei Dop e Igp – spiega la Brancaccio – il merito è soprattutto degli agricoltori che, nonostante la crisi, investono coraggiosamente sulla certificazione d'origine e di processo produttivo puntando soprattutto sulla cucina tradizionale, la ristorazione di qualità, il turismo, l'esportazione".
I 227 prodotti agroalimentari italiani riconosciuti dall'UE costituiscono una avanguardia particolarmente qualificata e certificata, alle spalle della quale vi sono 4511 prodotti tradizionali selezionati dalle Regioni, alcuni dei quali già in lista di attesa per ottenere il marchio Dop o Igp.
"L'agriturismo – conclude la Brancaccio – è in prima fila nel sostenere e far conoscere le migliori specialità regionali, cui si deve, in larga misura, la motivazione enogastronomica delle vacanze in Italia, soprattutto da parte dei turisti stranieri".