L’anno nazionale del cibo italiano nel mondo si apre con la mappa gourmet dei tesori nascosti nei 5.567 borghi d’Italia che raccontano la storia di un patrimonio paesaggistico, culturale e artistico unico per italiani e stranieri a caccia di tesori. A stilarla è la Coldiretti, in occasione della prima rassegna dei prodotti tipici dei comuni con meno di 5 mila abitanti, per far conoscere le specialità territoriali conservate da generazioni negli angoli più remoti del Paese, fuori dai tradizionali circuiti turistici.
Secondo l’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato stamattina a Roma a Palazzo Rospigliosi, sono tante le mete gourmet, da Vigoleno, piccolo borgo del comune di Vernasca in provincia di Piacenza, dove si produce l’omonimo Vin Santo che, con circa 5 mila bottiglie l’anno si contende il titolo della più piccola Doc italiana, con il vino Loazzolo (358 abitanti) realizzato nel paesino dell’Astigiano.
Nelle zone terremotate nella mappa spiccano Montelupone nel Maceratese (3.584 abitanti) patria del carciofo viola noto anche come lo ‘scarciofeno’ e Campotosto nell’aquilano, dove si produce l’omonima mortadella, tra i salumi più imitati d’Italia, noto come ‘coglioni di mulo’.
Anche le isole più piccole come Ustica (1.308 abitanti) ha legato il nome a prodotti esclusivi, con le lenticchie laviche utilizzate nei menu degli astronauti nello spazio. Tanti anche i prodotti le cui origini si legano ad antiche tradizioni religiose, come la molisana treccia di Santa Croce di Magliano (4.387 abitanti) formaggio che, in occasione delle feste del paese, viene portato a tracolla e successivamente consumato.