Al via la Settimana della cucina italiana nel mondo

Sarà dedicata al tema della Dieta Mediterranea la terza edizione della Settimana della cucina italiana dal mondo, dal 19 al 25 novembre con oltre mille eventi in 120 Paesi con migliaia di chef in partenza per tutti i continenti: Carlo Cracco sarà in India mentre la Federazione Italiana Cuochi e gli Ambasciatori del gusto, col presidente Cristina Bowerman, a Miami.

L’iniziativa è nata subito dopo Expo Milano 2015 come processo permanente di valorizzazione della cultura gastronomica italiana, degli autentici prodotti, della cultura dei territori di produzione per rafforzare i 41 miliardi di esportazioni messi a segno nel 2017 dal settore agroalimentare.

Per il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio “la valorizzazione del Sistema Italia passa per la tavola, con l’agroalimentare che è componente essenziale del brand Made in Italy. I cuochi sono ambasciatori della nostra tradizione e capacità di innovazione, ma vanno promosse collaborazioni con cuochi locali per far sì che il made in Italy sia a tavola. Negli ultimi dieci anni – ha sottolineato Centinaio – il valore dei cibi e del vino esportati è aumentato dell’80%. Ma la politica ha capito troppo tardi il valore della promozione integrata, ora la facciamo anche con l’accorpamento al Mipaaft del turismo. E lo facciamo con i privati, e quando si lavora insieme non ce n’è per nessuno”.

Centinaio ha anche apprezzato l’abbinamento della Settimana della cucina italiana nel mondo alle celebrazioni del 150/mo di Rossini, compositore e gourmet, e al Pasta al Pesto Day, solidale con Genova. “L’agroalimentare vale 220 miliardi di euro ed è in grado – ha detto la vice ministro per gli Affari Esteri con delega alla Cooperazione Emanuela Claudia Del Re – di rispondere con i primati sul biologico e le eccellenze Dop al mondo che cambia e alle evoluzioni della domanda alimentare. Aver dedicato a Settimana alla promozione della dieta mediterranea significa anche tutelare uno sviluppo sostenibile e la solidarietà, financo nei campi profughi siriani”.

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