Incendio a Notre-Dame, la cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme. Piangono i parigini, si ferma la politica, e il presidente Emmanuel Macron promette: “La ricostruiremo tutti insieme”. Nessuno dimenticherà questo 15 aprile, primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa. Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna, a sud dell’Ile-de-la-Cité, i turisti allontanati dalla spianata della cattedrale subito dopo le 18.50, quando le fiamme hanno cominciato a divampare su un’impalcatura.
I lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, erano cominciati da pochi giorni. In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale, quello che – sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia – è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta. Non ci sono feriti tra i fedeli o i turisti, l’unico in gravi condizioni è un pompiere, uno dei 500 intervenuti con ingenti mezzi per tentare di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili. Non si sono visti Canadair, perché lanciare bombe d’acqua dall’alto avrebbe potuto causare danni se possibile peggiori. A tarda sera, le fiamme erano meno intense, i pompieri hanno annunciato che la struttura della cattedrale “è salva”. Il rettore ha aggiunto che reliquie preziose come “la corona di spine” di Cristo – stando alla tradizione – è intatta.
Intanto è arrivato anche il supporto dell’Italia. Il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, è in contatto da ieri sera con l’ambasciata italiana in Francia per offrire supporto e mettere a disposizione le competenze italiane nella ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame. Il titolare del Collegio Romano ha offerto all’omologo francese Franck Riester l’aiuto del governo italiano, tramite anche il possibile invio di esperti del Mibac che hanno già affrontato situazioni emergenziali simili, acquisendo importanti competenze tecniche.