A Betlemme tornano i turisti per Natale dopo il conflitto a Gaza

Dopo il brusco calo di presenze in seguito alla guerra a Gaza della scorsa estate, Betlemme guarda con ottimismo al rinnovato afflusso di turisti cristiani in arrivo per le festività natalizie. “Il calo delle prenotazioni durante il conflitto a Gaza – spiega il ministro palestinese del Turismo e delle Antichità, Rula Maaya – è stato del 60% e i mancati introiti sono quantificabili in circa 30 milioni di dollari. Prima della guerra a Gaza gli alberghi della città avevano un overbooking del 200%”.

Complessivamente la flessione per il 2014 è di circa 200mila presenze in meno rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare che un altro elemento sfavorevole al turismo non solo a Betlemme ma anche a Gerusalemme è stata l’impennata delle violenze – a novembre – dovute ad una serie di attacchi da parte di palestinesi contro israeliani e che all’estero sono stati percepiti come il possibile inizio di una Terza Intifada.

Ora però, secondo il ministro palestinese, i dati parlano di presenze “stabili per le festività natalizie (dal 20 dicembre al 6 gennaio) e quantificabili in circa 100mila unità nonostante – precisa Maaya- le difficoltà legate alle restrizioni imposte da Israele sul settore turistico palestinese, come la limitazione ai tour operator e l’impossibilità di cercare clienti nella vicina Gerusalemme”.

“La difficoltà principale per gli esercenti e i ristoratori – spiega – sono dovute al fatto che la maggior parte dei turisti si recano a Betlemme solo per alcune ore, per poi tornare nella vicina Gerusalemme. Questo succede perché il 90% dei tour operator sono israeliani e hanno tutto l’interesse a far rimanere i turisti nella Città Santa invece che a Betlemme”.

Quest’anno a guidare la classifica delle presenze straniere ci sono Russia, Polonia e Italia, con un aumento rilevante dei turisti statunitensi.

 

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