A poche ore dall’approvazione da parte del Consiglio comunale di Lisbona della proposta di referendum cittadino per l’abolizione totale in città degli affitti brevi per turisti, la Giunta comunale guidata dal sindaco Carlos Moedas ha promulgato un nuovo regolamento nei confronti degli stessi. Anche questa delibera, che resta aperta a consultazione pubblica per 30 giorni e dovrà poi essere approvata dal Consiglio comunale, mira a regolare in senso più restrittivo la pratica di destinare gli appartamenti della capitale al mercato turistico.
La novità più rilevante è che riduce dal 20% al 5% il rapporto tra case in affitto breve e il resto degli appartamenti residenziali. Essendo in questo momento il rapporto al 7,5%, la conseguenza concreta dell’entrata in vigore del nuovo regolamento sarebbe quella di rendere permanente l’attuale divieto provvisorio (rinnovato per un altro semestre da un’ordinanza dello scorso ottobre) di creare nuovi contratti di affitto breve nella capitale portoghese. Inoltre, per il Comune risulterà più facile limitare la trasferibilità dei contratti in caso di vendita dell’immobile.
Il regolamento servirà anche a bloccare gli effetti attesi dall’entrata in vigore, il 1 novembre scorso, della legge varata dal nuovo governo di centrodestra, che modifica le regole del settore a livello nazionale, in particolare riducendo il potere di veto dei condomini sull’esercizio di questa attività nel proprio palazzo. Quasi a compenso di queste restrizioni, il nuovo regolamento di Lisbona introduce la cosiddetta “modalità camera”, ossia la possibilità di affittare una stanza del proprio appartamento di residenza, una vecchia pratica che, secondo l’assessore all’Urbanistica Joana Almeida, ha il pregio di recuperare “la funzione originaria dell’affitto breve come modo per integrare il budget familiare”.