A Sharm controlli serrati e turisti sempre più in fuga

Controlli serrati, atmosfera apparentemente irreale, all’aeroporto di Sharm el Sheikh, a più di due settimane dallo schianto dell’aereo russo con 224 persone a bordo, tutte morte. L’allerta è tangibile, in particolare dopo le rivelazioni dei servizi segreti russi sempre più convinti che a causare l’esplosione dell’Airbus lo scorso 31 ottobre sia stato un atto terroristico realizzato con un ordigno artigianale. Rivelazioni che il Cairo “prenderà in considerazione”, pur sostenendo che al momento non si è ancora giunti ad una conclusione definitiva da parte dell’inchiesta ufficiale.  

Lo scalo di Sharm appare quasi vuoto, con pochissimi turisti. Ieri in tutta la giornata, sono atterrati 24 aerei. I controlli di sicurezza sono al massimo con ispezioni ai bagagli e su chiunque transiti nello scalo. Le procedure si ripetono, e sempre in maniera metodica, anche all’uscita. Poliziotti e militari pattugliano e controllano la struttura. Misure giustificate dopo la tragedia nei cieli del Sinai, ma anche dopo che la Reuters oggi, citando funzionari della sicurezza, ha affermato che due funzionari dello scalo sarebbero stati arrestati. Notizie seccamente smentita dal ministro dell’Interno Magdy Abdel Ghaffar: “se saranno scoperte falle nella sicurezza, saranno prese tutte le misure adeguate”.    

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