I viaggi al tempo dell’omicron, anche entro i confini europei, sono diventati un problema per un numero crescente di Paesi europei. Sulla scia delle misure introdotte da Italia, Portogallo e Grecia anche Repubblica Ceca e Danimarca hanno annunciato l’obbligo del test anti-Covid (tampone molecolare per Praga, test Pcr o antigenico per Copenaghen) per tutti i non residenti in entrata, anche se vaccinati.
Dunque, da lunedì 27 dicembre per entrare nella Repubblica ceca sarà obbligatorio un tampone Pcr anche per le persone vaccinate o che hanno avuto il Covid-19. L’obbligo di tampone molecolare non si applica alle persone che hanno ricevuto la terza dose, ai bambini di età inferiore ai 12 anni o ai bambini vaccinati tra i 12 e i 18 anni. Le persone non vaccinate dovranno effettuare un test Pcr prima di entrare in territorio ceco e poi un altro test tra il 5° e il 7° giorno successivo.
Per entrare nel paese scandinavo invece è richiesto un tampone Pcr eseguito nelle 72 ore precedenti o un test antigenico fatto nelle 48 ore precedenti. Dall’obbligo di tampone sono esentate le persone che hanno già avuto il Covid, i bambini e i lavoratori transfrontalieri. Le misure saranno in vigore fino al 17 gennaio.
La morsa di Omicron sull’Europa intanto non si allenta. La Gran Bretagna ha registrato l’ennesimo record di contagi: 120 mila casi nelle ultime 24 ore (119.789), con 147 decessi. In Catalogna, per due settimane sarà in vigore il coprifuoco dall’una alle 6 del mattino. Mentre la Francia corre verso l’introduzione del Super Green Pass dal 15 gennaio. In Germania il Covid ha decimato anche i piloti disponibili della Lufthansa: la compagnia di bandiera ha cancellato una dozzina di voli per le feste di Natale visto l’elevato numero di dipendenti in malattia. Mentre dalla vicina Olanda, è dovuto intervenire il premier Mark Rutte per provare a scoraggiare gli olandesi dalla fuga dal lockdown in terra tedesca.