Omicron avanza ancora e mondo guarda a obbligo vaccino

Mentre il mondo continua a fare i conti con lo tsunami di contagi di Omicron, aumenta il numero di paesi che ora pensa all’obbligo vaccinale. Anche parziale, come quello appena imposto dall’Italia per gli over50. Nell’Ue, dove una decisa apertura era giunta direttamente dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, la misura è già stata approvata dall’Austria, dove entrerà in vigore dal primo febbraio, e dalla Grecia, dove scatterà tra dieci giorni ma solo per gli over 60.

Ma la valanga Omicron ha dato nuovo impulso ai suoi fautori. Quasi tutti prevedono già l’obbligo per alcune categorie, in particolare i sanitari e chi svolge servizi pubblici, come insegnanti e poliziotti. Per molti, il prossimo passo potrebbe essere l’estensione per età e fattori di rischio.

Così come dall’altra parte dell’oceano dove anche il presidente americano, Joe Biden, ha spinto sui vaccini imponendo, oltre che nella pubblica amministrazione e nei trasporti, l’obbligo nelle aziende con oltre 100 dipendenti.

Nella prima intervista dell’anno, concessa a Le Parisien, il presidente francese Emmanuel Macron ha tracciato una linea netta nel dibattito sui vaccini: “In democrazia – dice – il nemico peggiore sono la menzogna e la stupidità. Sui non vaccinati facciamo pressione limitando loro, per quanto possibile, l’accesso alle attività della vita sociale”. Non a caso dal 15 gennaio l’attuale pass sanitario (equivalente al green pass base) verrà soppiantato dal pass vaccinale.

Intanto, la diffusione dei contagi prosegue a livelli mai visti nelle precedenti ondate. Ennesimi record si registrano in Francia e Paesi Bassi, nonostante il lockdown. Contagi ai massimi da inizio pandemia anche in Svezia, Turchia e Portogallo – in quest’ultimo caso le restrizioni potrebbero comunque essere allentate per la campagna elettorale in vista del voto del 30 gennaio -, oltre che in Israele, dove il presidente Isaac Herzog è stato il primo leader mondiale a ricevere la quarta dose.

Secondo gli esperti, deve ancora essere raggiunto il picco dell’ondata legata al nuovo ceppo, destinato a diventare dominante “in pochi giorni” anche in Germania.

La corsa ai vaccini spinge però a ridurre la quarantena dei positivi, che passerà da 10 a 7 giorni in Scozia e da 7 a 5 giorni in Repubblica Ceca. In Cina invece, a un mese dalle Olimpiadi invernali di Pechino, si conferma la politica di ‘tolleranza zero’, con un’altra metropoli in lockdown parziale, Zhengzhou, e tamponi per i suoi 12 milioni di abitanti, dopo la scoperta di 11 casi negli ultimi giorni.

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