Gli operai della Boeing entrano in sciopero. Lo ha deciso ben il 94,5% dei dipendenti del colosso aeronautico di Seattle in un referendum interno indetto dai sindacati, dopo che l’azienda ha respinto la richiesta di un aumento salariale del 25%. A incrociare le braccia a partire dalla mezzanotte (le 9 di stamattina in Italia) sono i circa 30.000 lavoratori delle linee di produzione dei 737 Max e 777 nelle aree di Portland e Seattle.
La richiesta di aumento salariale – scrive la Bbc – è considerata eccessiva dalla Boeing, che sta facendo fronte a enormi perdite finanziarie anche in seguito a una serie di incidenti – compresi due disastri aerei – che hanno riguardato i modelli 737 Max. La vertenza è un grossa tegola sul nuovo amministratore delegato Kelly Ortberg, che è stata nominata il mese scorso. Dal canto suo, la dirigenza aziendale della Boeing ha dichiarato di essere ancora “impegnata” a negoziare sulle richieste dei sindacati, malgrado la proclamazione dello sciopero. “Noi restiamo impegnati nel ristabilire un rapporto con i nostri dipendenti e con il sindacato e siamo pronti a tornare al tavolo negoziale per un nuovo accordo”, dice la dirigenza del colosso aeronautico Usa in una nota.