Castelli Loira giocano tutte le carte per incrementare turisti

Mentre la Francia punta ad accogliere 100 milioni di turisti, i castelli della Loira fanno a gara per attrarre più visitatori. Da Chambord il più grande, a Ussé che ha ispirato Perrault per la favola della Bella addormentata nel bosco e Chenonceau per le sue regine, fino a Clos-Lucé, l'ultima residenza di Leonardo da Vinci o Montlouis-sur-Loire, le celebri residenze della valle della Loira si rimettono in gioco organizzando un fitto programma di festival di musica, esposizioni d'arte contemporanea, spettacoli equestri, gite in barca.    
"In media un visitatore nella vita ha visto 3 volte i castelli della Loira. Oggi gli offriamo altre ragioni per venire", spiega Frederique Girardin, direttrice per lo sviluppo del Castello di Chambord. L'edificio, costruito nel 1519, ha dato il via ai preparativi per festeggiare nel 2019 i suoi 500 anni. L’obiettivo è, dunque, raggiungere 1 milione di visitatori (contro gli 800 mila attuali, tra i migliori score insieme al castello di Chenonceau) che permetterebbero a Chambord di autofinanziare i 14 milioni di euro l'anno di spese di mantenimento.    
E' nel 1942 che, nel 'Segreto dell'unicorno', il libro a fumetti di Tintin, appare per la prima volta il 'castello di Moulinsart', disegnato da Hervé sul modello del castello di Cheverny: un vincente argomento di marketing che porta in questo luogo ogni anno 320.000 visitatori ed stato anche il tema di una recente mostra del castello.
Il Chateau de Clos-Lucé a Amboise, invece, punta sulla figura di Leonardo da Vinci che visse qui dal 1516 fino alla sua morte, tre anni più tardi. E' quindi stato costruito un parco tematico con le invenzioni idrauliche e di ingegneria del maestro del Rinascimento oltre a un giardino botanico. Oggi è il quarto castello più visitato con 350 mila biglietti l'anno. "Vent'anni fa parlare di turismo culturale era tabù oggi non è più così – osserva Francois Saint-Bris, presidente del castello di Clos-Lucé – Un tempo si era nell'ottica di salvaguardia del patrimonio e non nell'intento di farlo rivivere".    

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